Corriere della Sera

Dall’arazzo «tessuto lento» ai vestiti «riutilizza­ti» La serata green alla Scala

- Di Gian Luca Bauzano ed Enrica Roddolo

Chiamiamol­i Oscar della moda. Non solo sostenibil­e. Il futuro di un sistema in grado di muovere solo nel nostro Paese un fatturato di 90 miliardi di euro — seconda industria italiana — può andare solo in quella direzione: una moda sempre più consapevol­e del suo valore etico e del rispetto dell’ambiente. È il messaggio della seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards svoltisi ieri sera al Teatro Alla Scala. Anche «lei» con il suo abito sostenibil­e haute couture: un arazzo di 70 metri, realizzato con 300 kg di filato Bonotto ottenuto da bottiglie di plastica riciclata con motivi di colibrì in volo. Oltre 1300 ospiti e un parterre realmente da Oscar. In sala e a consegnare i premi da Cate Blanchett a Julianne Moore a Colin Firth, e anche Pier Paolo Piccioli (Valentino) accompagna­to da una splendida Alba Rohrwacher. E ancora top model come Cindy Crawford in verde con spacco ed Elle Mcpherson, che ha ricevuto il Wellness Award. Le istituzion­i presenti. A partire dal ministro della cultura e turismo Alberto La facciata L’arazzo con i colibrì realizzato dall’azienda vicentina Bonotto Bonisoli che ha confermato l’interesse del governo per questo settore. Oltre a quello sempre più forte della stessa Milano, come ha confermato il sindaco Beppe Sala. Quest’anno 13 le categorie degli Oscar della moda. Per i giovani talenti ha vinto il milanese Gilberto Calzolari, che (con gli altri finalisti) riceverà una mentorship di un anno da Value Retail. Ad aprire la serata Livia Firth (Eco Age) e Carlo Capasa (Camera Nazionale della Moda), poi sul palco il sovrintend­ente della Scala Alexander Pereira (in sala ospiti anche Mikhail Kusnirovic­h con la moglie Ekaterina, il patron di Gum e di Bosco dei Ciliegi, artefici della recente tournée del Bolshoi a Milano). Ed ecco i premiati: i calzolai di

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy