Corriere della Sera

Ancelotti cambia e cancella il Toro

Doppietta dell’attaccante, azzurri secondi

- Torino Napoli 1 3 Giampiero Timossi

TORINO Nel segno di Insigne. L’amico ritrovato mette due gol anche nella rete del Torino e la quarta vittoria nel cammino del Napoli. Poi, visto che c’è, piazza pure «un dolore nella tasca» di Walter Mazzarri, l’allenatore che per primo ha creduto in lui. Fa ancora un gran caldo, si squagliano i luoghi comuni, sboccia il Napoli di Carlo Ancelotti, nasce un nuovo Insigne. Anche il Chelsea di Maurizio Sarri per una volta la smette di vincere e pareggia contro il West-ham.

Però, almeno in Italia, l’uomo della domenica pare sia Insigne. Che gioca a flipper e dopo 4’ minuti fa già 0-1, che dopo il raddoppio di Verdi e l’1-2 di Belotti, chiude il (match di) pranzo con il terzo centro napoletano. In verità c’è anche un modo più elaborato di raccontare quando accaduto nelle ultime settimane. Un giocatore così può non essere secondo a nessuno. Lo spera anche Roberto Mancini, il commissari­o tecnico ha un gran bisogno di tutto, attaccanti compresi. La «nuova» punta azzurro Napoli è sulla buona strada. Lo aiutano le idee dell’ex tecnico di Juve, Milan, Chelsea, Psg, Real Madrid e Bayern Monaco. Ora, solo guardando le ultime squadre che ha allenato, è difficile capire perché Ancelotti sia spesso accompagna­to da un’iniziale diffidenza. Però lui ha anche questa qualità: va oltre. Nella città di Torino, sponda bianconera, 18 anni fa, i suoi (presunti) tifosi lo accoglieva­no al coro «un maiale non può allenare». Lui rispose: «Del maiale non si butta via niente».

Era una battuta, ma anche una filosofia di gioco. Ancelotti è stato il colpo dell’ultimo mercato del presidente De Laurentiis. Poi ci ha pensato lui, rielaboran­do il suo calcio con gli stessi ingredient­i del Napoli di Sarri. In fondo sono spesso simili a quelli messi in campo da Benitez. Nel 4-3-3 di Sarri il gioco era fatto di mille passaggi e Insigne doveva far gol partendo dalla fascia sinistra. Due anni fa segnò 18 volte, ma nell’ultimo campionato solo 8, la metà delle reti già messe a segno in queste cinque gare di serie A. La verità è che i primi gol sono arrivati cambiando sistema, passando dal 4-3-3 al 4-4-2, il che significa mettere Insigne seconda punta, girando intorno al «falso nove» Dries Mertens. Ancelotti, invece, non ci gira troppo intorno: «Sta più nel vivo del gioco ed è in ottima condizione». Così il Napoli apre il pomeriggio a quota 12, e chiude la giornata la secondo posto, alle spalle della Juve che affronterà sabato. Qui Ancelotti è anche un comunicato­re eccellente: «Noi non vogliamo essere l’antiniente,

 Ancelotti Anti Juve? No, siamo anti niente: il nostro obiettivo è essere competitiv­i sempre e comunque

 Mazzarri Eravamo in crescita, il gruppo si è smarrito. Nel primo tempo avrei voluto cambiarne sette o otto

ma piuttosto competitiv­i sempre, in campionato, Champions, Coppa Italia».

Comunica (assai) bene anche il suo collega Walter Mazzarri, ma con toni opposti: «Eravamo in crescita, ho visto all’improvviso un gruppo smarrito. Nel primo tempo avrei voluto cambiarne 7 o 8. Rivedremo la partita, ci guarderemo negli occhi e capiremo cosa non ha funzionato. Sì, anche io capirò cosa ho sbagliato: Ancelotti, che è uno dei migliori allenatori d’europa, oggi ha preparato la sfida meglio di me». Tre punti in meno, un amico in più. Baci

Lorenzo Insigne, 27 anni, festeggia uno dei suoi due gol al Torino. Nella foto a sinistra, Ancelotti e Mazzarri prima della partita (Ansa)

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