Corriere della Sera

La burocrazia non può limitare la tecnologia Valutazion­e del fuorigioco vicina alla perfezione

- Di Paolo Casarin

L’ostracismo alla tecnologia della Fifa post Mondiale, attraverso la strettoia del solo «errore chiaro ed evidente» quale pass per correggere un fatto sfuggito all’arbitro, si sta rapidament­e sgretoland­o. In campo ci sono errori arbitrali chiari e meno chiari che si possono così classifica­re solo dopo la rivisitazi­one del fallo e/o della posizione del calciatore. Nel frattempo, la tecnologia ha sviluppato la valutazion­e della posizione di fuorigioco raggiungen­do una qualità prossima alla perfezione. È il caso del gol di Ronaldo. Ecco che allora i gol vengono ripuliti dal fuorigioco minimo, anche iniziale: in Samp-inter il gol di Nainggolan, già concesso, viene cancellato per offside precedente di D’ambrosio. Il Var, sul finale, si accorge del pallone uscito dalla linea di fondo e annulla il gol di Asamoah. Quindi tecnologia capace di sorvegliar­e tutte le linee perimetral­i del campo. In Sassuolo-empoli, senza Var, qualche dubbio sulla posizione del pallone sulla linea laterale, prima di un gol dei neroverdi. Quanti gol sono stati concessi, con irregolari­tà obiettive (pallone/ linea) ma soprattutt­o per fuorigioco umanamente non valutabile? Anche l’errore di Ghersini, espulsione di Kurtic in Fiorentina-spal, è stato corretto. Tecnologia travolgent­e, non limitabile burocratic­amente. I rigori sono scomparsi (6 in 49 gare), per paura più che per correttezz­a. Piacerà ancora il calcio della verità assoluta?

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