Corriere della Sera

Gervinho e il «coast to coast» un’arte riservata a pochissimi

Prandelli: «Mi sono emozionato». Ventura: «Adrenalina pura»

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Ci vogliono gambe, cuore e un pizzico di follia. Gervinho ha alzato la temperatur­a dentro il Tardini quando è partito poco fuori la sua area, ha percorso ottanta metri di campo, saltato mezzo Cagliari e fulminato Cragno con un destro secco sul primo palo. Come in un videogioco. «Mi sono emozionato», dice l’ex c.t. Cesare Prandelli, che il Parma lo ha pure allenato. In gergo si chiama coast to coast, il viaggio dei sogni dentro l’america dura, da una costa all’altra. Nel calcio è un viaggio altrettant­o entusiasma­nte da un’area (o giù di li) all’altra, palla al piede, in progressio­ne. Più veloce del vento.

La più celebre prodezza di questo tipo, anche la più vera, è di George Weah con la maglia del Milan, ventidue anni fa, ma ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti: Roberto Baggio nel 1989 con la maglia della Fiorentina semina i giocatori del Napoli, dribbla persino il portiere e ammutolisc­e il San Paolo. E poi Ronaldo il Fenomeno, Adriano, Luciano diventato Eriberto, il velocista Bale nel Real Madrid di Ancelotti, i granata Bruno Peres nel derby con la Juve e Belotti a Udine. In entrambi i casi sulla panchina del Toro c’era Gian Piero Ventura, un altro ex c.t.: «In quel momento pensi che sei un allenatore fortunato ad avere giocatori così fantastici. Certe prodezze sono colpi di genio, schizzi di adrenalina che cambiano una partita».

Baggio si era affidato al talento, Belotti alla forza come Zapata l’anno scorso con la Sampdoria, Bruno Peres alla velocità. Gervinho ci è riuscito con l’esplosivit­à. Ma dentro certi gol non ci può essere una sola qualità. La domanda, semmai, è un’altra: come possono nascere gesti così in un calcio tattico sino all’eccesso, fatto di pressing, raddoppi, accortezze di ogni tipo studiate da allenatori e da staff sempre più numerosi? «Perché il talento per fortuna vince sulla tattica», dice Prandelli e Ventura è d’accordo, sottolinea­ndo che davanti a certe prodezze «bisogna premiare Baggio 17/9/1989, Napoli-fiorentina 3-2: Roberto Baggio realizza lo 0-2 partendo dalla sua area. Poi entra Maradona e il Napoli ribalta il risultato Weah 8/9/1996, Milan-verona 4-1: George Weah chiude la partita prendendo palla nella propria area e andando a segnare Peres 30/22/2014, Juventus-torino 2-1: Bruno Peres fa 80 metri e segna nel derby dopo 12 anni d’attesa granata, poi la beffa nel finale di Pirlo

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(Getty Images) Gervinho L’attaccante lanciato verso il gol in Parma-cagliari
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