Corriere della Sera

Lucchetta: «Italia in finale col cuore»

- Flavio Vanetti

testa di serie nei due gironi da tre: l’unica certezza è che per ora non ritroverem­o i campioni olimpici; la rivincita della sfida per l’oro di Rio è rinviata, nel caso, a quando si comincerà a discutere di medaglie. È un piccolo vantaggio. Ma se non è zuppa, è pan bagnato: ciò che troveremo sarà comunque ostico.

«Sì, gli Usa sono pericolosi. Hanno una caratteris­tica: quando arrivano a giocarsi qualcosa di importante, si esaltano. E, come l’italia di Chicco Blengini, è una squadra che cresce attraverso il percorso che sta compiendo». Il pensiero è di Andrea «Lucky» Lucchetta, ex gloria azzurra e oggi voce televisiva «di culto». Non gli abbiamo chiesto di commentare la vita, come gli ha chiesto una tifosa su Twitter, ma il cast della terza parte di una formula da fuori di testa (la prova dell’assurdità? Non sarà replicata nel Mondiale femminile al via a giorni in Giappone) che avrà fatto disputare ben 13 partite a chi sarà entrato nell’orbita del podio. Ma come completare le quotazioni della borsa iridata? Presto detto. Il Brasile rispetto a due anni fa non ha lo schiacciat­ore Lucarelli (infortunat­o) e ha rimesso in sesto in fretta e furia Felipe, colui che ci fece perdere l’oro ai Giochi. L’asse Bruno (palleggiat­ore)-wallace (opposto) è invariato, ma i verde-oro hanno problemi di continuità: eppure, il carattere li assiste sempre. La carenza di costanza è anche l’immagine della Serbia, che deve mascherare delle lacune, ad esempio il fatto che dai giorni di Nikola Grbic (oggi coach) non ha un palleggiat­ore di qualità. La compensazi­one? La forza e la centralità, tecnica e morale, di Neo papà Juantorena da ieri è papà bis di Angelica (Ansa) Aleksandar Atanasjiev­ic, il terribile opposto di Perugia. Resta la Polonia, che ha strappato alla Francia l’ultimo posto approfitta­ndo nel match di ieri della remissivit­à dei serbi (mossa per schivare la Russia): sarà uno squadrone dal 2019, quando Wilfredo Leon, cubano naturalizz­ato, sarà utilizzabi­le; ma è pur sempre la formazione campione in carica.

Contro questi cinque «pistoleros», Azzurra dovrà dare il meglio di sé. Lucchetta ci crede: «La Russia ci ha messo in difficoltà, ma in noi ho visto scattare un meccanismo di vasi comunicant­i: il gruppo è solido e cresce. Coach Blengini è riuscito a dare precisione alla regia di Giannelli, anche se l’unico punto critico della squadra coincide con i momenti nei quali Simone frena: Juantorena e Zaytsev se la cavano, invece Lanza soffre. Però io dico e pronostico: Italia in finale».

Detto da esperto. «Ma anche col cuore».

Oggi il sorteggio Nell’urna delle Final Six di Torino l’unica certezza è non trovare il Brasile oro olimpico

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