Giulietta, Giulia e Stelvio: ecco le B-tech
Alfa Romeo è un mito dell’automobilismo. Di recente lo hanno ribadito i giurati del Concorso di bellezza di Peeble Beach, incoronando Best of the Show l’alfa Romeo 8C 2900B Touring del 1937, mentre la Coppa d’oro di Villa d’este è stata assegnata all’alfa 33/2 Stradale disegnata da Franco Scaglione. Intanto tre Alfa Romeo occupavano i primi tre posti alla Mille Miglia e Auto Zeitung, rivista tedesca, nominava la Stelvio «Suv dell’anno». Premi e riconoscimenti che hanno fatto
gonfiare d’orgoglio il petto delle generazioni «anta», i clienti affezionati al Biscione (la Stelvio in Italia è la Suv più venduta tra i 40/50enni) che conoscono per filo e per segno i palmares della casa milanese. Ma il futuro è dei Millennials, i nati tra il 1981 e il ‘95, che ora hanno fra i 23 e i 37 anni. Sono il 24 per cento della popolazione mondiale: 1,7 miliardi di donne e uomini con una notevole propensione al consumo. Ma dell’alfa i Millennials sanno poco ed è tra di loro che bisogna affondare le radici del consenso. Come intercettarli? L’alfa Romeo gioca la carta dell’allestimento B-tech, griffe in cui la B sta per To Be, in italiano essere, o Black, nero, e utilizza una comunicazione anticonformista, legata allo sport (con il ritorno del marchio in Formula 1) e alla moda. In questo caso l’aiuto viene da un grande artista dell’immagine, il fotografo Giovanni Gastel. Nascono così foto d’autore che sublimano lo stile, i dettagli, la cura dei particolari delle Alfa. Giulia, Stelvio e Giulietta B-tech spiccano così su uno sfondo bianco, che esalta le modanature brunite, micalizzate, lucide come l’inserto a V del trilobo frontale, le calotte degli specchietti, i terminali di scarico e i cerchi con coprimozzo monocolore. Modelli raffinati, pieni di tecnologia per la sicurezza e l’intrattenimento. I prezzi: Giulia B-tech costa da 46.400, Stelvio B-tech (foto) da 55.150.