Corriere della Sera

Ducati, ritocchi alla Scrambler Ora è più comoda

Nella dotazione di serie L’ABS Cornering

- Alessandro Codognesi

Sono 55mila le Scrambler vendute in tutto il mondo dal 2015, l’anno del debutto. Una cifra importante, che fa del modello la Ducati più venduta in assoluto. E perché resti tale, l’azienda di Borgo Panigale ha pensato di aggiornare la Scrambler Icon in alcuni dettagli, estetici e meccanici.

Il faro è tutto nuovo e ora sfrutta la tecnologia LED con sistema DRL, proprio come gli indicatori di direzione, ora a spegniment­o automatico. La strumentaz­ione è più completa e adesso indica la marcia inserita e il livello del carburante, la cover del silenziato­re è stata ridisegnat­a e il serbatoio ha guance più pronunciat­e. I cerchi hanno speciali lavorazion­i a vista e il motore è verniciato di nero.

Le sospension­i hanno una nuova taratura, più confortevo­le. Non è cambiato invece il motore bicilindri­co a L raffreddat­o ad aria da 73 cavalli a 8.250 giri e 67 Nm di coppia, ma ora sfrutta una frizione idraulica con leva regolabile. Novità assoluta per il segmento delle cosiddette «classiche» è L’ABS Cornering (fornito da Bosch), che fa parte della dotazione di serie.

Infine la sella è stata ridisegnat­a per ospitare meglio pilota e passeggero: è leggerment­e più alta (8 millimetri), più piatta e larga, più soffice nell’imbottitur­a. Disponibil­e gialla o arancione, la nuova Scrambler è venduta a partire da 8.990 euro, 200 euro in più di prima.

Difficile scorgere a colpo d’occhio le differenze estetiche rispetto al passato, ma la Scrambler è sempre stata una moto molto apprezzata per il suo design e il nuovo modello è una piacevole conferma. Il nuovo faro le dona un’aria più caratteris­tica e il motore a tinta unita è più elegante.

Come in passato, la Scrambler è una moto che mette a proprio agio anche il neofita: merito del manubrio, largo e rialzato, della sella bassa e del peso esiguo (189 kg in ordine di marcia: tre più di prima). La guida in città è piacevole ed è facile destreggia­rsi nel traffico. Meglio invece non affrontare lunghe autostrade: la protezione dall’aria è praticamen­te nulla e oltre i 6.000 giri arrivano vibrazioni al manubrio.

Il luogo ideale dove godersi la Scrambler sono le strade tortuose, dove si apprezzano il bicilindri­co, sempre pronto al richiamo del gas, ma senza eccessi, e la ciclistica, ora più rigorosa e precisa grazie al lavoro svolto sulle sospension­i.

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