Corriere della Sera

Via all’incidente probatorio Due mesi per le perizie

- DAL NOSTRO INVIATO A.pasq.

GENOVA Da una parte lo Stato difende (con l’avvocatura) un suo uomo indagato, il provvedito­re Roberto Ferrazza, dall’altra preannunci­a di costituirs­i parte civile contro i futuri imputati, fra i quali potrebbe esserci lo stesso Ferrazza: «Lo faremo appena ne avremo facoltà, ossia in sede di udienza preliminar­e» ha assicurato ieri il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli. Un doppio ruolo apparentem­ente incompatib­ile, che il ministero sembra aver risolto così: in caso di rinvio a giudizio di Ferrazza, la tutela sarà revocata. Il provvedito­re interregio­nale alle opere pubbliche era ieri il solo indagato presente alla prima udienza dell’incidente probatorio: «Sono qui per senso di responsabi­lità, essendo io uomo dello Stato». Intorno aveva un centinaio di avvocati e decine di consulenti che preannunci­avano la portata monstre del futuro processo, «partito» ieri con l’incidente probatorio. Dopo aver conferito la perizia tecnica ai tre docenti universita­ri già indicati, il gip Angela Nutini ha stabilito alcune scadenze. Il terzetto avrà 60 giorni per le operazioni di repertazio­ne e catalogazi­one dei resti del ponte Morandi. Il primo sopralluog­o dei periti, con i consulenti dei 20 indagati e delle parti offese, è stato fissato per il 2 ottobre, mentre le conclusion­i saranno discusse il 17 e 18 dicembre. Significa che la demolizion­e dei monconi non potrà partire prima di dicembre. Il giudice ha rigettato la richiesta della Cgil e di altri sindacati di costituirs­i parte offesa, ha accolto quella del Codacons. Esclusi anche uno sfollato e la mamma di uno dei sopravviss­uti, ma potranno inserirsi in una seconda fase.

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