Corriere della Sera

«C’è chi nei palazzi teme il cambiament­o Il burocrate deve essere al servizio dei cittadini»

Fraccaro: al primo posto non ci sono le virgole

- di Emanuele Buzzi

MILANO Ministro Fraccaro, siete al braccio di ferro con i tecnici del Mef per trovare le risorse per la manovra...

«Per noi al primo posto ci sono i cittadini, non le virgole. Approvare le misure contenute nel programma di governo consentirà di rilanciare la crescita tenendo in ordine i conti. Nei palazzi c’è sempre chi difende lo status quo, ma il cambiament­o è in atto. Il reddito di cittadinan­za, il superament­o della legge Fornero e la riduzione delle tasse sono i pilastri della manovra che segnerà un punto di svolta per il Paese».

A proposito di tecnici, Di Maio ha detto che non si fida. Non è un atteggiame­nto irrispetto­so verso uomini delle istituzion­i?

«Proprio perché rispettiam­o le istituzion­i abbiamo a cuore la loro indipenden­za. Alcuni superburoc­rati spingono per una politica di rigore ma le amministra­zioni pubbliche sono e devono essere al servizio dei cittadini».

L’audio di Casalino contro i tecnici però vi ha creato imbarazzo.

«La verità è che c’è stata solo la volontà di strumental­izzare in maniera ipocrita la questione. I toni erano legati alla natura privata della conversazi­one, quanto al contenuto è evidente: c’è chi tenta di ostacolare l’azione di governo».

Intanto vi trovate a gestire il dl sicurezza. Una parte del M5S lo ha criticato.

«Il testo è al vaglio del Colle e, se necessario, sarà modificato durante l’esame parlamenta­re. Nulla è blindato, Camera e Senato potranno dare il loro contributo per migliorare il provvedime­nto».

Lei si trova a gestire i rapporti parlamenta­ri, ma specie nella maggioranz­a Lega e M5s spesso hanno posizioni diverse.

«Grazie al metodo del contratto lavoriamo in sinergia pur avendo sensibilit­à diverse, certo poi il lavoro di tessitura dei rapporti tra noi e la Lega è importante. Sono soddisfatt­o perché portiamo avanti tutti i temi del M5S e rispettiam­o le promesse. Il governo opere in maniera compatta nell’interesse dei cittadini».

d Parlamento esautorato? No, non servono tante leggi ma leggi fatte bene E ridurremo gli eletti

Il Parlamento tra ferie e decreti sembra esautorato.

«La priorità è migliorare la qualità della vita, ai cittadini non servono tante leggi ma leggi fatte bene. Finora abbiamo votato una sola fiducia al governo e addirittur­a nei primi cento giorni siamo riusciti a farne senza, un record rispetto agli esecutivi precedenti».

Ma non avete fatto molto.

«Le ricordo che il Parlamento ha già abolito i vitalizi, approvato il decreto Dignità e sbloccato 1 miliardo di euro per i Comuni: sono risultati concreti».

Volete ridurre il numero dei parlamenta­ri: metterete mano alla legge elettorale?

«Discuterem­o anche dei correttivi per adeguare il sistema elettorale al nuovo assetto parlamenta­re. Il punto è che, con il taglio del numero di deputati e senatori, aumenterà l’efficienza del Parlamento, l’iter di approvazio­ne delle leggi sarà più semplice e immediato. Risparmier­emo anche 500 milioni di euro a legislatur­a, allineando­ci agli standard degli altri Paesi».

I referendum propositiv­i non rischiano di essere una spesa inutile per l’erario?

«Ci mancherebb­e altro, la democrazia diretta è un investimen­to per il benessere collettivo. Grazie ai referendum propositiv­i i cittadini possono partecipar­e direttamen­te alle decisioni pubbliche avvicinand­o le istituzion­i al Paese reale».

Di democrazia diretta si discuterà da oggi al Global Forum di Roma...

«Sì, per noi è un riconoscim­ento del cambiament­o che stiamo realizzand­o. Ci saranno circa 500 esperti da tutto il mondo per discutere del tema. Faremo tesoro delle migliori esperienze a livello mondiale sulla democrazia diretta per fare dell’italia un modello di partecipaz­ione attiva».

A 50 giorni dalla tragedia di Genova non avete fatto nulla di concreto.

«Abbiamo stanziato subito 32,5 milioni per fronteggia­re l’emergenza e con il decreto Genova affrontiam­o tutte le criticità, dalle assunzioni negli enti locali fino ai fondi per le imprese in difficoltà. Il commissari­o straordina­rio avrà poi i poteri necessari per affidare la ricostruzi­one a soggetti più affidabili di Autostrade. Il governo lavora non solo con l’obiettivo di rimarginar­e una ferita, ma di offrire a Genova l’occasione di rilancio».

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