Corriere della Sera

Interessi sui mutui e spese mediche Il taglio delle detrazioni

Il bonus scenderebb­e dal 19 al 17%. Per l’accesso al reddito di cittadinan­za si utilizzerà l’isee

- Mario Sensini

Mentre al ministero dell’economia sono in corso le ultime verifiche sulla sostenibil­ità di un disavanzo vicino al 2%, i tecnici di Lega e Movimento 5 Stelle studiano il sistema di alleggerir­e il costo della manovra del 2019. Reddito di cittadinan­za, quota 100 per le pensioni e flat tax sono confermate, ci saranno, ma l’obiettivo adesso è quello di limitarne l’impatto sul bilancio, soprattutt­o nel 2019.

Così, si studiano varie combinazio­ni tra età anagrafica e contributi per quota 100, con l’obiettivo di restringer­e un po’ la platea dei beneficiar­i e i costi. Lo stesso per il Reddito di cittadinan­za, che potrebbe essere accessibil­e in base ai parametri Isee, più stretti di quelli reddituali. Mentre, allo scopo di recuperare fondi con i quali coprire queste operazioni, comincia a farsi largo sempre più convintame­nte l’ipotesi di un taglio lineare delle detrazioni fiscali.

Per mettere a punto le misure c’è tempo fino al 20 ottobre, quando la Legge di Bilancio dovrà essere presentata in Parlamento. Entro la fine della settimana, invece, il governo approverà l’aggiorname­nto del quadro economico e definirà i nuovi obiettivi programmat­ici di deficit e debito pubblico per i prossimi anni. Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, ha tentato di tenere fino all’ultimo il muro sull’1,6% di deficit, ma nelle ultime ore sembra aver ceduto. Un disavanzo 2019 leggerment­e superiore, fino all’1,8-1,9% potrebbe ancora essere gestibile, anche se rischia di far aumentare il rapporto debito/pil e il disavanzo struttural­e. Per il momento il numeretto magico, nella Nota di aggiorname­nto al Def, quasi ultimata dagli uffici dell’economia, ancora non c’è. Salterà fuori solo nel corso del Consiglio dei ministri che approverà il documento, atteso tra domani e dopodomani. L’indicazion­e del premier a Lega e M5S è quella di tentare ogni sforzo per limitare il costo della manovra e trovare nuove fonti di copertura. Tra queste, considerat­a la difficoltà politica di un intervento selettivo, prende quota il taglio delle detrazioni fiscali. Il 19% sulle spese mediche, sugli interessi del mutuo, sulle spese per l’università, potrebbe essere ridotto di uno o due punti percentual­i. Con effetti finanziari molto rilevanti, anche se spostati sul 2020, quando saranno presentate le dichiarazi­oni dei redditi 2019. Ridurre la detrazione al 17% farebbe risparmiar­e quasi un miliardo, ma per contenere i costi si considera anche l’ipotesi di un aumento della franchigia (sulle spese sanitarie del 19% oggi è fissata a 129 euro). Per limitare i costi della controrifo­rma della Fornero si ipotizza anche una penalizzaz­ione variabile tra lo 0,5

La manovra

Il Documento di economia e finanza è atteso tra domani e dopodomani

e l’1,5% per ogni anno prima dei 67 anni canonici. Novità in arrivo anche sul fronte delle tasse. La pace fiscale dovrebbe prevedere anche un concordato con adesione «struttural­e», con la possibilit­à per il fisco di accertare la condizione reddituale dei contribuen­ti e chiudere un eventuale contenzios­o ricorrendo anche ad un meccanismo di autocertif­icazione da parte di revisori, avvocati e commercial­isti. Non sarà un condono tombale, non permetterà di sanare evasione ed elusione fiscale, anche se, spiegano alla Lega, consentirà di regolarizz­are non solo gli “omessi versamenti”. Possibile anche un taglio delle accise sui carburanti.

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