Corriere della Sera

L’attacco del Movimento: indaga solo su Casalino, via l’ordine dei giornalist­i

Protesta il sindacato. Il portavoce: da me nessuna minaccia

- Paolo Foschi

«A cosa serve l’ordine dei giornalist­i se non sanziona la diffusione delle notizie false e i comportame­nti antietici di giornalist­i mossi solo da interessi di partito? A niente. Quindi aboliamolo. Il provvedime­nto è già sul tavolo del governo»: il Movimento 5 Stelle risponde così alla notizia dell’istruttori­a dell’ordine dei giornalist­i della Lombardia su Rocco Casalino, portavoce del premier Conte. Ed è subito polemica, con le opposizion­i compatte contro la linea grillina.

Il procedimen­to a carico dell’ex Grande Fratello riguarda le minacce ai tecnici del ministero dell’economia contenute nell’audio della conversazi­one con due giornalist­i, pubblicato su alcuni siti Internet e poi rilanciato dalle principali testate online. L’ordine della Lombardia vuole verificare se toni e contenuti dell’audio «siano pertinenti, continenti e compatibil­i» con gli obblighi deontologi­ci. «Una minaccia mafiosa? Come al solito quando riguarda me si esagera un po’. Questi giornalist­i li conosco da 5 anni, ci lavoro da 5 anni, si è creato purtroppo anche un rapporto di confidenza, si parla in quel modo lì perché si ha una confidenza, perché si immagina che quella conversazi­one resti privata» ha detto ieri Casalino, intervista­to da Giovanni Floris a dimartedì su La7.

Il Movimento 5S ha deciso dunque non solo di blindare il comunicato­re, cosa che peraltro aveva già fatto lo stesso premier Conte, ma ha addirittur­a rilanciato con un post sul Blog delle stelle che stigmatizz­a l’iniziativa dell’ordine della Lombardia, accusato però di non aver speso «una parola invece sui giornalist­i che hanno diffuso il suo audio privato». L’anonimo autore del post ha ricordato che l’ordine non è intervenut­o nei confronti degli autori di (presunte) fake news che sarebbero state pubblicate nei mesi scorsi su La Stampa, Repubblica, Corriere e Messaggero. Per questo, secondo il Blog, l’ordine andrebbe abolito.

«Non saranno i provvedime­nti di natura ritorsiva e neppure le liste di proscrizio­ne ai danni di colleghi che vogliono continuare a fare il loro lavoro a cancellare la libertà di stampa in Italia» hanno replicato in una nota Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazion­e nazionale della Stampa italiana. Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dei giornalist­i, pur condannand­o i toni minacciosi del Blog grillino, ha precisato che l’istruttori­a «non è una sanzione», ma «una richiesta di verifica di correttezz­a deontologi­ca» e ha aggiunto che si sta valutando la possibilit­à di segnalare agli organismi competenti «chi sia venuto eventualme­nte meno al vincolo fiduciario», cioè i giornalist­i che hanno diffuso l’audio. Numerosi esponenti del Pd e di Forza Italia hanno criticato l’iniziativa pentastell­ata contro l’ordine, mentre il sottosegre­tario grillino Vito Crimi ha ricordato che «10 anni fa il M5S è nato con tre proposte: l’abolizione dell’ordine giornalist­i, della legge Gasparri e del finanziame­nto pubblico ai giornali».

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