E Conte insiste a tavola: ora gli Usa al summit sulla Libia
Il monito di Salamé ai ministri degli Esteri: «A Tripoli non ci sono le condizioni per le elezioni»
NEW YORK Il premier Giuseppe Conte arriva a New York intorno alle 13, giusto in tempo per sedersi al tavolo con Donald Trump, nel pranzo offerto dal segretario generale dell’onu, Antonio Guterres. I due erano seduti vicino, un’occasione utile per Conte. Da Palazzo Chigi fanno sapere che si conferma «il feeling»: hanno parlato di Libia e di immigrazione, riprendendo anche i temi già affrontati nell’incontro a Washington di fine luglio.
Il presidente del Consiglio ha spiegato al leader americano gli obiettivi della Conferenza sulla Libia che il governo italiano sta organizzando in Sicilia a novembre. Probabilmente il premier avrà insistito sulla necessità che gli Stati Uniti siano coinvolti al massimo livello. L’obiettivo è portare in Sicilia il Segretario di Stato Mike Pompeo.
Il dossier libico è la priorità della trasferta diplomatica di Conte e del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Ma le notizie raccolte a New York sono pessime. L’altra sera, l’inviato Onu Ghassan Salamé ha descritto il quadro sul campo, in teleconferenza da Tripoli con un gruppo di ministri degli Esteri. Tra di loro c’era il belga Didier Reynders che racconta al Corriere: «Salamè ha detto subito che non ci sono le condizioni per tenere elezioni il 10 dicembre. A questo punto tutti noi abbiamo preso atto che quella data non è più attuale». Il quadro è allarmante: si stima che siano attivi almeno 100 mila miliziani fuori il controllo di Tripoli. Ogni formazione ricava finanziamenti dalla vendita del petrolio e perfino fondi dalla Banca centrale della capitale, come se fosse ormai una provincia autonoma. «Difficile vedere una via d’uscita se nessuno di questi gruppi rinuncia non solo alle armi, ma anche ai soldi», osserva Reynders. Sarà questo il terreno su cui si dovrà misurare la leadership italiana.
Conte parlerà oggi davanti all’assemblea plenaria dell’onu. In mattinata farà una puntata a Wall Street per spiegare i contenuti della manovra di bilancio e rassicurare gli investitori sulla tenuta dei conti pubblici. Appuntamenti con Laurence Fink, amministratore delegato di Blackrock, uno dei fondi più importanti della City, e Stacey Cunningham, presidente del New York Stock Exchange.