La Toscana brucia, settecento in fuga
Pisa, il fuoco appiccato dai piromani. Gli ultras lasciano lo stadio: «Il derby andava rinviato»
Prima delle 23 di lunedì Giorgio Ferrandi, 50 anni, una vita da operaio, non credeva ai miracoli. Ora, su una brandina del rifugio per sfollati allestito dal Comune in una palestra di Calci, non si stanca di ringraziare il Cielo. «Un’enorme lingua di fuoco ha scavalcato la collina sfiorando la mia casa — racconta —. C’era fumo ovunque, non riuscivo a respirare, sono salito in auto mentre dal cielo piovevano rami incandescenti».
E di miracoli, nella sciagura che ha sconvolto i Monti Pisani e la Valgraziosa, un piccolo paradiso ai confini tra le province di Pisa e di Lucca, ce ne sono stati molti lunedì notte quando il fuoco appiccato dai piromani ha devastato 600 ettari calamità regionale e stamani vieterà la caccia in tutte le aree colpite dall’incendio. Ieri sera è arrivato anche il ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio. «Chiederà al premier lo stato di emergenza nazionale», ha annunciato. In contemporanea allo stadio si giocava il derby Pisa-arezzo, con gli ultras di casa che hanno lasciato lo stadio dopo 15 minuti in dissenso con la decisione di non rinviare la gara.
Nell’area stanno operando 180 squadre antincendio, sei velivoli tra canadair, elicotteri e anche un elicottero militare chinook. Un canadair si è guastato all’arrivo ma è stato sostituito dalla Protezione civile nazionale. Nella notte il rogo si è spostato verso Uliveto e Piana di Noce. Solo stamani aerei ed elicotteri potranno tornare a volare.