Corriere della Sera

Chi lavora la domenica in 6 casi su dieci è donna (e ha un part-time)

- Di Paola Pica

Il dato non sorprende e tuttavia invita a un supplement­o di attenzione in tema di riforma delle aperture festive dei negozi: è donna, dice l’istat, la larga maggioranz­a dei lavatori domenicali nel commercio. Si tratta del 61,1% rispetto a una media sul totale degli occupati del 47,8%, ha affermato Roberto Monducci, direttore di Dipartimen­to dell’istituto di statistica in un’audizione ieri alla Commission­e Attività Produttive della Camera. La lavoratric­e domenicale, poi, è giovane, se è vero che il 42,9% degli addetti alla vendita nei giorni festivi è «under 35». Una metà del cielo che lavora il giorno in cui tutti i servizi alle famiglie, a partire dagli asili, sono chiusi. Le donne risultano poi inevitabil­mente interessat­e dal «forte aumento delle posizioni lavorative in parttime». Come ha segnalato Monducci, fra il secondo trimestre del 2010 e lo stesso periodo del 2018 l’incidenza del tempo parziale sul totale è aumentata di 12,6 punti arrivando al 51,5%. Un contratto che incide di più sulla piccola distribuzi­one, dove è passato dal 38,7 al 56,9%. Nelle grandi catene l’aumento è stato dal 38,3 al 45,8% ma qui, ricordano i sindacati, il parttime contiene spesso l’obbligo di lavoro domenicale. Nei piccoli negozi il part-time prende piede, come risposta alla recessione seguita alla totale liberalizz­azione introdotta dal «Salva Italia». Sulla riforma degli orari sono pronte in Parlamento cinque proposte di legge, un confronto tra le associazio­ni datoriali e i sindacati è atteso nei prossimi giorni. Ma la quadra sul superament­o del decreto del 2011 difficilme­nte potrà essere trovata senza ripensare alla qualità del lavoro femminile e alle misure di welfare che possano sostenerlo.

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