Corriere della Sera

«Abbiamo scelto un gruppo straniero perché qui non si è fatto avanti nessuno»

La stilista: «Non abbiamo rifiutato noi una soluzione italiana. Ora più persone e posti di lavoro» Un nuovo nome: Capri Cento negozi in più e l’obiettivo dei 2 miliardi

- Di Maria Silvia Sacchi M. S. S.

Chi sono

● Qui sotto, a sinistra nella foto, Jonathan Akeroyd, il manager inglese divenuto amministra­tore delegato di Versace nel 2016. Akeroyd è stato riconferma­to ora nel suo incarico ● A destra, John D. Idol, presidente e Ceo di Michael Kors Holdings Limited

● Al centro Donatella Versace: con il nuovo assetto conserva il ruolo di direttore creativo E adesso che il giorno dell’annuncio è arrivato, Donatella Versace è piena di energia. Entusiasta, si definisce, per la nuova avventura che attende il gruppo che ha per simbolo la Medusa. «Sicurament­e — dice a poche ora dalla comunicazi­one ufficiale — è un passo importanti­ssimo per me e per un’azienda che finora è stata un’azienda di famiglia». Versace entra a far parte della holding Michael Kors, che, nell’occasione, cambierà nome in Capri Holdings Limited. E i Versace — Donatella e la figlia Allegra, insieme al fratello e zio Santo Versace — reinveston­o parte del ricavato nella stessa Capri Holdings che, a operazioni concluse, controller­à i tre brand, Michael Kors, Jimmy Choo e, appunto, Versace.

«Non era necessario che restassimo azionisti — dice Donatella Versace —. Abbiamo deciso di farlo per far capire a tutti quanto crediamo in questo progetto e quale entusiasmo mettiamo nell’iniziare questo nuovo capitolo della Versace». Mentre parla con lei

Nasce ufficialme­nte un nuovo polo desideroso di avere voce in capitolo nella competizio­ne che caratteriz­za il lusso mondiale e avrà un nome italiano: Capri. L’isola, ha spiegato l’amministra­tore delegato John Idol parlando con gli analisti, che è simbolo di una «destinazio­ne iconica, di glamour e di lusso».

Capri nasce dall’incontro di Michael Kors con Versace. Il gruppo del designer americano, quotato a Wall Street, ieri ha infatti confermato di aver rilevato Versace per 1,83 miliardi di euro (2,12 miliardi di dollari) con un’operazione finanziata per lo più a debito e, insieme, ha annunciato il cambio del nome della holding di controllo, da Michael Kors Limited in, appunto, Capri holdings Limited.

E se nel momento delle indiscrezi­oni il titolo del gruppo ci sono John Idol, l’amministra­tore delegato del gruppo americano «la cui passione e visione così chiara della Versace» ha convinto tutti al grande passo; e Jonathan Akeroyd, l’amministra­tore delegato (confermato) di Versace. A quanto ammonta questa partecipaz­ione i Versace non lo dicono. «Si tratta di una quota importante — spiega Donatella — e mi sembra che il fatto che tutta la famiglia abbia reinvestit­o nella Capri holdings parli da sé», spiega.

Facendo qualche calcolo sarà comunque complessiv­amente tra l’1,5 e il 2%. Il gruppo della Medusa è stato pagato 2,12 miliardi di dollari, pari a 1,83 miliardi di euro. La famiglia Versace ne possedeva l’80% attraverso la holding Givi. Significa che Givi (dove Allegra Versace ha il 50%, Santo il 30 e Donatella il 20%) riceverà 1464 milioni di euro, dei quali — si è detto — 150 milioni saranno in azioni di Capri Holdings.

Se Akeroyd resta amministra­tore delegato della Medusa, Donatella mantiene la direzione stilistica e Santo Versace, presidente dalla fondazione della società alla fine degli anni Settanta, assume il ruolo di senior advisor dell’amministra­tore delegato.

Entrare in un gruppo più grande per accelerare la crescita. Il perché ai dipendenti ha voluto spiegarlo lei, incontrand­oli ieri al Cinema Odeon, vicino a piazza del Duomo. Perché però non crescere insieme a un gruppo italiano? «Perché nessuno me l’ha chiesto — risponde la designer —. Nell’ultimo anno Versace è stata avvicinata da tante persone, francesi, americane… ma nessun italiano. Non americano era sceso di oltre l’8%, ieri ha concluso in rialzo del 2,2%.

Complessiv­amente il nuovo polo conta su 6 miliardi di fatturato con i marchi Kors, Jimmy Choo (rilevato un anno fa per 1,2 miliardi di dollari) e Versace, ma punta a raggiunger­e presto gli 8 anche grazie al nuovo ingresso (ma senza ulteriori acquisizio­ni al momento).

Per la maison italiana i vertici della nuova Capri holdings progettano di arrivare a 2 miliardi di dollari di ricavi nel lungo periodo, raggiungen­do 1,2 miliardi entro quattro anni (contro i 668 milioni di euro del 2017).

I piani prevedono un aumento del numero di negozi (da 200 a 300), più e-commerce e canale omni-channel, e una spinta su accessori e calzature dovranno crescere al siamo noi che abbiamo rifiutato di partecipar­e a un gruppo italiano». Eppure questa decisione della famiglia di vendere tutte le sue azioni a un gruppo quotato in America ha suscitato polemiche, provocando anche l’intervento del governo, per voce del vice premier Matteo Salvini, che si è detto «stufo» di vedere i migliori marchi italiani comprati all’estero. Diversa, invece, la posizione espressa ieri sera dal vice premier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che, a Porta a Porta, ha detto che «Versace vende un’azienda che non è in cattive condizioni. Se si arriva a vendere e chiedere Il progetto

Non era necessario che restassimo azionisti. Abbiamo deciso di farlo per far capire a tutti quanto crediamo in questo progetto

Le polemiche Sono infondate. Con questa operazione sicurament­e assumeremo e porteremo più lavoro in Italia

Il potenziale Santo, Allegra e io riconoscia­mo che la prossima fase consentirà a Versace di raggiunger­e il suo pieno potenziale un supporto è anche perché è molto difficile fare impresa in Italia e in generale a un certo punto devi avere carattere per andare avanti. Spiace che non sia più italiana ma è una decisione di vendere in una situazione di solidità».

«Con questa operazione — tranquilli­zza Donatella Versace — assumeremo più persone e porteremo più lavoro in Italia, le polemiche sono infondate». Lo conferma anche Idol: il made in Italy, dice l’amministra­tore delegato di Michael Kors/ Capri Holdings è la forza di Versace, non è possibile pensare a questo marchio diversamen­te. Un brand, che il ceo del gruppo americano definisce «uno dei più importanti marchi del lusso al mondo» e per la cui crescita assicura che non saranno lesinate risorse. Aperture di negozi dall’europa al Giappone alla Corea, spinta su accessori e calzature e sull’online grazie anche alla forte immagine di Donatella Versace sui social. L’obiettivo è raggiunger­e i 2 miliardi di dollari di fatturato, contro i quasi 700 milioni del 2017 e la previsione di arrivare a 1 miliardo in poco tempo che era nei piani della Medusa. «Lo stile iconico di Donatella è al centro dell’estetica di Versace. Sono entusiasta di avere l’opportunit­à di lavorare con lei al prossimo capitolo della crescita di Versace». «Santo, Allegra e io riconoscia­mo che la prossima fase consentirà a Versace di raggiunger­e il suo pieno potenziale», ha detto nel comunicato ufficiale la designer e vice presidente. «La mia famiglia crede che far parte di questo gruppo sia essenziale per il successo a lungo termine di Versace». 60% dei ricavi dall’attuale 35%. Idol ha spiegato che Versace è stata scelta in primo luogo per il marchio, riconosciu­to da più dell’80 per cento dei consumator­i nei mercati di riferiment­o.

Il brand fin dai tempi di Gianni Versace è associato alle celebritie­s: da Madonna a Lady Gaga, Naomi Campbell, Gigi Hadid, per fare qualche nome. A spingere gli americani anche l’influenza di Versace sui social, 13,5 milioni di follower a cui si aggiungono i 3,5 milioni che seguono Donatella.

Infine, l’ingresso di Versace nel gruppo permetterà alla società Usa di avere una miglior diversific­azione geografica (oggi è troppo esposta sul mercato americano). Tra gli advisor dell’acquisizio­ne annunciata ieri Lazard per Blackstone, Cleary Gottlieb per Givi Holding, Donatella Versace e Jonathan Akeroyd, Goldman per la società Versace, Barclays Jp Morgan e Chase Bank per Michael Kors.

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 ??  ?? Chi è ● Michael Kors, 59 anni, è lo stilista e imprendito­re statuniten­se che ha acquisito Versace. Nel luglio 2017 un’altra acquisizio­ne: le scarpe di Jimmy Choo
Chi è ● Michael Kors, 59 anni, è lo stilista e imprendito­re statuniten­se che ha acquisito Versace. Nel luglio 2017 un’altra acquisizio­ne: le scarpe di Jimmy Choo
 ??  ?? Stilista Donatella Versace, la sorella di Gianni che negli ultimi 21 anni (dopo l’assassinio dello stilista) ha portato avanti la direzione creativa del brand. L’ultima sfilata del marchio risale alla settimana scorsa, durante la Fashion Week di Milano
Stilista Donatella Versace, la sorella di Gianni che negli ultimi 21 anni (dopo l’assassinio dello stilista) ha portato avanti la direzione creativa del brand. L’ultima sfilata del marchio risale alla settimana scorsa, durante la Fashion Week di Milano

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