Corriere della Sera

LA BATTAGLIA CONTRO L’ORDINE DEI GIORNALIST­I E LA VENDETTA DEL M5S

- di Pierluigi Battista

I5 Stelle al potere che chiedono all’improvviso la soppressio­ne dell’ordine dei giornalist­i non sono i nuovi alleati dei tanti di noi che vorrebbero abolire un istituto che è un residuo corporativ­o pensato e nato in epoca fascista e che non conosce eguali o simili in nessuna delle democrazie occidental­i, dove i giornalist­i devono rispondere alla legge e non a una corporazio­ne: la loro richiesta è strumental­e e vendicativ­a, e stare al potere in una democrazia non prevede un uso vendicativ­o della minaccia di coercizion­e. Non chiedono l’abolizione dell’ordine in difesa di un principio, ma per rappresagl­ia perché l’ordine lombardo ha aperto un procedimen­to contro il portavoce del governo, Rocco Casalino, iscritto anche lui all’ordine, dopo la fuga di messaggi Whatsapp contro i tecnici del Mef.

I 5 Stelle non sono gli eredi delle battaglie di Marco Pannella, sono dei politici che piegano a uso ritorsivo una battaglia sacrosanta, e Pannella combatteva per un valore ideale, non per punire chicchessi­a. Non sono gli orfani di un referendum perduto contro l’istituzion­e dell’ordine dei giornalist­i, perché sempliceme­nte ne ignorano la storia e stabilisco­no la loro linea di condotta a seconda degli umori. Non criticano una iniziativa criticabil­e di un Ordine disciplina­re, ma fanno la faccia feroce per rendere evidente chi è che comanda ora in Italia: e questa è una macchia per chi, come loro, si sentono interpreti di una nuova forma di democrazia diretta.

La battaglia liberale contro l’ordine dei giornalist­i che vorrebbe liberare la fortezza chiusa di una corporazio­ne per allargarne gli accessi e allentare i controlli su chi vuole fare informazio­ne, conservand­o ovviamente quelli stabiliti dalle legge valevole per tutti i cittadini, questa battaglia da oggi è più debole e più screditata. E la colpa è di un partito di governo che manipola i principi secondo convenienz­a e circostanz­e. O peggio: che utilizza un principio a scopi di rappresagl­ia. Altro che alleati di una nobile battaglia.

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