LA BATTAGLIA CONTRO L’ORDINE DEI GIORNALISTI E LA VENDETTA DEL M5S
I5 Stelle al potere che chiedono all’improvviso la soppressione dell’ordine dei giornalisti non sono i nuovi alleati dei tanti di noi che vorrebbero abolire un istituto che è un residuo corporativo pensato e nato in epoca fascista e che non conosce eguali o simili in nessuna delle democrazie occidentali, dove i giornalisti devono rispondere alla legge e non a una corporazione: la loro richiesta è strumentale e vendicativa, e stare al potere in una democrazia non prevede un uso vendicativo della minaccia di coercizione. Non chiedono l’abolizione dell’ordine in difesa di un principio, ma per rappresaglia perché l’ordine lombardo ha aperto un procedimento contro il portavoce del governo, Rocco Casalino, iscritto anche lui all’ordine, dopo la fuga di messaggi Whatsapp contro i tecnici del Mef.
I 5 Stelle non sono gli eredi delle battaglie di Marco Pannella, sono dei politici che piegano a uso ritorsivo una battaglia sacrosanta, e Pannella combatteva per un valore ideale, non per punire chicchessia. Non sono gli orfani di un referendum perduto contro l’istituzione dell’ordine dei giornalisti, perché semplicemente ne ignorano la storia e stabiliscono la loro linea di condotta a seconda degli umori. Non criticano una iniziativa criticabile di un Ordine disciplinare, ma fanno la faccia feroce per rendere evidente chi è che comanda ora in Italia: e questa è una macchia per chi, come loro, si sentono interpreti di una nuova forma di democrazia diretta.
La battaglia liberale contro l’ordine dei giornalisti che vorrebbe liberare la fortezza chiusa di una corporazione per allargarne gli accessi e allentare i controlli su chi vuole fare informazione, conservando ovviamente quelli stabiliti dalle legge valevole per tutti i cittadini, questa battaglia da oggi è più debole e più screditata. E la colpa è di un partito di governo che manipola i principi secondo convenienza e circostanze. O peggio: che utilizza un principio a scopi di rappresaglia. Altro che alleati di una nobile battaglia.