Corriere della Sera

DEA Planeta a caccia di bestseller con un premio da 150 mila euro

Il riconoscim­ento ai romanzi inediti italiani. Il vincitore sarà pubblicato in quattro lingue

- Di Ida Bozzi

● Nelle foto sopra, dall’alto: Gian Luca Pulvirenti amministra­tore delegato di DEA Planeta Libri; Daniel Cladera direttore generale editoriale; il logo del Premio DEA Planeta

Una notizia per chi ha una storia nel cassetto: nasce un premio letterario particolar­mente ricco dedicato proprio ai romanzi inediti. Si tratta del Premio DEA Planeta, che vanta un assegno da 150 mila euro per il vincitore, cui spetterann­o oltre alla pubblicazi­one anche traduzioni e sostegno promoziona­le. Un trattament­o da star.

In una conferenza al buio rimasta «segreta» fino all’ultimo, ieri la casa editrice DEA Planeta Libri, nata nel 2017 da De Agostini e dallo spagnolo Gruppo Planeta, ha presentato a Milano la novità che premia, con un assegno senza precedenti, il miglior romanzo inedito italiano. «Non vogliamo competere con gli altri premi — ha spiegato l’amministra­tore delegato di DEA Planeta Libri, Gian Luca Pulvirenti —, che sono dedicati ai libri editi, ma condivider­e lo stesso obiettivo di incentivo alla diffusione della cultura letteraria in Italia e della promozione della lettura: questo premio è diverso ed è dedicato agli inediti».

Il meccanismo è semplice, ma con regole molto precise: chiunque, autore noto o ignoto che sia, di qualsiasi nazionalit­à, può partecipar­e al premio con un romanzo inedito in lingua italiana (non sono ammessi saggi, poemi, racconti o libri per ragazzi), e può farlo seguendo le istruzioni del bando sul sito premiodeap­laneta.it e inviando il proprio testo, in uno dei modi indicati online, entro il 28 febbraio 2019.

Dopo la prima «scrematura» di una giuria interna alla casa editrice, ogni anno una seconda giuria indipenden­te, formata da cinque personalit­à del mondo culturale, selezioner­à tra i cinque finalisti il vincitore. La giuria di quest’anno è composta dallo scrittore Massimo Carlotto, dal presidente del gruppo De Agostini Marco Drago, dal saggista Claudio Giunta, dalla giornalist­a Rosaria Renna e dalla direttrice della Libreria Hoepli di Milano, Manuela Stefanelli. Il vincitore sarà proclamato il 15 aprile 2019.

Come ha spiegato Daniel Cladera, direttore generale editoriale di Dea Planeta Libri, il premio consentirà all’editore di «scoprire romanzi commercial­i di alta qualità e con potenziale internazio­nale». Bestseller, insomma; e come tali i vincitori saranno trattati: non solo ricevendo un assegno di 150 mila euro, che vale come «anticipo» sul contratto per il libro, ma «l’opera — ha illustrato Cladera — sarà tradotta in lingua spagnola e pubblicata in Spagna e Latinoamer­ica con un marchio del Gruppo Planeta, e inoltre anche in francese e in inglese, per portare il romanzo a editori di altri Paesi». Ha continuato Cladera: «La dimensione internazio­nale del Premio, insieme alla cifra, può attrarre molti autori». E ha ricordato il prestigio dello storico riconoscim­ento spagnolo cui si ispira questa nuova versione italiana: «Nato nel 1952, il Premio Planeta ha una grande tradizione e ha contribuit­o alla diffusione della cultura spagnola nel mondo, premiando grandi autori come Mario Vargas Llosa, Clara Sánchez, Dolores Redondo, ma anche autori che sono diventati famosi soltanto dopo averlo vinto».

A confermare l’effetto «bestseller» dello storico premio cui questa versione si ispira, è intervenut­o ieri anche uno dei vincitori del Planeta, Javier Sierra, che ha vinto nel 2017 con il romanzo Fuoco invisibile, uscito quest’anno anche in Italia per DEA Planeta Libri.

«È un premio — ha ricordato Sierra — con una dotazione economica importante e un prestigio immenso. Nonostante fossi un autore già noto, con 6 milioni di copie vendute, il premio ha rappresent­ato una trasformaz­ione importante. Resta come un marchio su chi ha vinto: quando ci capita di essere intervista­ti, per prima cosa diciamo “sono un Premio Planeta”».

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I volti
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