Corriere della Sera

«Non mi serve la fiducia di nessuno»

Le alternativ­e non convincono, tocca al tecnico risolvere la crisi dei gialloross­i

- Luca Valdiserri

ROMA «Pallotta è disgustato? Mi sarei preoccupat­o se fosse stato felice. In questo momento non ho bisogno di sentire la fiducia da parte di nessuno».

L’allenatore vive spesso la solitudine quando vince, figurarsi quando perde. Eusebio Di Francesco l’ha detto a Bologna, dopo la terza sconfitta stagionale della Roma in sei gare ufficiali (Milan e i rossoblù in campionato, Real Madrid in Champions): «Conosco il calcio, so che l’allenatore è sempre sulla graticola». La sua è il distacco di 10 punti dalla Juve, 7 dal Napoli e 4 dalla Lazio, che affronterà sabato pomeriggio nel derby.

Prima però c’è il Frosinone, stasera all’olimpico, dove la Roma non vince in campionato dal 28 aprile scorso, quando battè 4-1 il Chievo. Il calendario, in questo momento, è il miglior alleato del tecnico: tre partite in sette giorni, perché il 2 ottobre ci sarà la sfida di Champions contro il Viktoria Plzen. Servono tre vittorie o, come minimo sindacale, due successi e un pareggio contro la Lazio. Altrimenti a Pallotta, spalleggia­to dal consiglier­e Baldini, potrebbero venire brutte idee. La Roma non ha, al momento, un «piano B» per sostituire Di Francesco. Tutti si augurano che possa andare avanti, perché è anche la soluzione più economica (gli è stato da poco allungato il contratto, fino al 2020, a 3 milioni netti a stagione). I nomi che girano — Paulo Sousa, Blanc, Donadoni, Montella, mentre Conte è inavvicina­bile per costi e ambizioni — non convincono. Ci fosse stato un Luciano Spalletti libero, come ai tempi di Rudi Garcia, probabilme­nte la Roma avrebbe già un nuovo tecnico in panchina. Ma così non è e, perciò, Di Francesco resta la soluzione migliore.

La squadra è andata in ritiro punitivo, dopo la sconfitta di Bologna: «Siamo tutti nervosi quando le cose non vanno bene. Siamo qui per capire perché certe cose non funzionano e vogliamo risolverle insieme. Il concetto è uno: io ho bisogno dei calciatori e loro hanno bisogno di me, soltanto insieme possiamo uscire da questo momento, senza puntare il dito e senza pensare se uno è più bravo di un altro. Sappiamo che non stiamo facendo bene ma anche che possiamo risalire la china».

Di Francesco, dopo il tracollo di domenica scorsa, aveva usato un concetto molto forte: da domani sceglierò prima gli uomini e poi i calciatori. Alla vigilia della gara di stasera è costretto a ridimensio­nare: «Tutti dobbiamo tirare fuori qualcosa in più dal punto di vista caratteria­le e mentale. Qualcuno non giocherà contro il Frosinone, però questo non vuole dire che per me non è uomo».

Il fatto è che resteranno fuori Dzeko e De Rossi, cioè due leader dello spogliatoi­o. Il turnover è necessario, visti i tanti impegni ravvicinat­i: «Ci sono tante partite da fare, stasera giocherà uno tra Dzeko e Schick. Farò una valutazion­e, visto che Edin ha giocato tanto». Per l’esattezza ha giocato sempre: 450 minuti su 450 in campionato e 90 su 90 in Champions con la Roma (come Olsen e Manolas), 180 su 180 con la Nazionale della Bosnia in Nations Cup.

La difesa dovrebbe essere confermata, a centrocamp­o si rivedranno Nzonzi e Pastore (probabilme­nte con Lorenzo Pellegrini), in attacco sono favoriti Cengiz Under, Schick e El Shaarawy. Il Frosinone — un solo punto in classifica, 12 gol subiti (la peggior difesa dopo quella del Chievo, 13) e nessun gol segnato — sembra l’avversario più adatto per questo momento nero. I ciociari, però, hanno resistito alla Juve fino all’81’ e sanno che la pressione è tutta sull’avversario. Quanto allo zero alla voce gol segnati anche il Bologna, fino a domenica, era nella stessa condizione ma poi ha trovato la Roma.

Turnover

Fuori Dzeko e De Rossi contro il Frosinone. Una sconfitta porterebbe comunque all’esonero

d Pallotta è disgustato? Mi sarei preoccupat­o se fosse stato felice. Io sulla graticola? Conosco il calcio, so cosa rischia l’allenatore

d Siamo tutti nervosi quando le cose non vanno bene. Siamo qui per capire perché certe cose non funzionano e trovare la soluzione

d

Io ho bisogno dei calciatori e loro hanno bisogno di me, insieme possiamo risalire, senza puntare il dito su nessuno

 ?? (Ansa) ?? In bilicoEuse­bio Di Francesco, alla seconda stagione con la Roma. Prima dei gialloross­i ha allenato Lanciano, Pescara, Lecce e Sassuolo
(Ansa) In bilicoEuse­bio Di Francesco, alla seconda stagione con la Roma. Prima dei gialloross­i ha allenato Lanciano, Pescara, Lecce e Sassuolo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy