«Nuovi direttori per i tg»
Via libera della commissione di Vigilanza con 27 sì. Protesta il Pd: «Inciucio politico e voto taroccato»
Marcello Foa è il nuovo presidente della Rai. «Nuovi direttori dei tg. Basta settarismi».
Da ieri alle 20 Marcello Foa è ufficialmente il nuovo presidente della Rai. Il via libera definitivo è arrivato dalla commissione parlamentare di Vigilanza. Dopo gli accordi politici all’interno del centrodestra (soprattutto con la ritrovata intesa Salvini-berlusconi), anche Forza Italia e Fratelli d’italia hanno votato per il candidato presidente con il Movimento 5 Stelle e la Lega. I voti favorevoli sono stati 27, 3 i contrari, una scheda nulla e una bianca. Hanno votato 32 componenti della bicamerale su 40. Il Pd non ha partecipato al voto ed ha lanciato l’hashtag #M5silvio, parlando di «inciucio di Arcore» tra il Movimento 5 Stelle e Forza Italia. Il deputato Michele Anzaldi parla poi di «due voti taroccati». Gli replica il presidente della commissione Alberto Barachini: «L’intenzione di scegliere Foa era chiara».
Auguri al neopresidente sono arrivati sia da Matteo Salvini che da Luigi di Maio («Con lui tornerà la meritocrazia»). Oggi, alle 14, si riunisce il Consiglio di amministrazione Rai per prendere atto del via libera della Vigilanza alla presidenza di Foa.
Sarà il definitivo insediamento del Consiglio nella pienezza dei suoi poteri. Forse ci sarà una prima nomina, verosimilmente un interim, perché il 30 settembre Vincenzo Morgante, direttore della Tgr — la testata dei tg regionali — lascia la Rai per dirigere Tv2000 e occorre indicare un responsabile. Poi l’ad Fabrizio Salini dovrebbe mettere a fuoco le nomine e l’assetto della futura Rai. Smentita l’ipotesi di un blitz immediato con una raffica di nomine, se ne comincerà a parlare probabilmente dalla la prossima settimana.
Durante l’audizione in Vigilanza, Foa ha sostenuto che «la Rai deve promuovere un pluralismo politico, culturale e religioso. Deve contribuire alla crescita armoniosa della società secondo i principi dell’inclusione, tutelando l’unità, l’identità, la cultura italiana e i valori sanciti dalla Costituzione».