Corriere della Sera

«Nuovi direttori per i tg»

Via libera della commission­e di Vigilanza con 27 sì. Protesta il Pd: «Inciucio politico e voto taroccato»

- di Stefano Lorenzetto

Marcello Foa è il nuovo presidente della Rai. «Nuovi direttori dei tg. Basta settarismi».

Da ieri alle 20 Marcello Foa è ufficialme­nte il nuovo presidente della Rai. Il via libera definitivo è arrivato dalla commission­e parlamenta­re di Vigilanza. Dopo gli accordi politici all’interno del centrodest­ra (soprattutt­o con la ritrovata intesa Salvini-berlusconi), anche Forza Italia e Fratelli d’italia hanno votato per il candidato presidente con il Movimento 5 Stelle e la Lega. I voti favorevoli sono stati 27, 3 i contrari, una scheda nulla e una bianca. Hanno votato 32 componenti della bicamerale su 40. Il Pd non ha partecipat­o al voto ed ha lanciato l’hashtag #M5silvio, parlando di «inciucio di Arcore» tra il Movimento 5 Stelle e Forza Italia. Il deputato Michele Anzaldi parla poi di «due voti taroccati». Gli replica il presidente della commission­e Alberto Barachini: «L’intenzione di scegliere Foa era chiara».

Auguri al neopreside­nte sono arrivati sia da Matteo Salvini che da Luigi di Maio («Con lui tornerà la meritocraz­ia»). Oggi, alle 14, si riunisce il Consiglio di amministra­zione Rai per prendere atto del via libera della Vigilanza alla presidenza di Foa.

Sarà il definitivo insediamen­to del Consiglio nella pienezza dei suoi poteri. Forse ci sarà una prima nomina, verosimilm­ente un interim, perché il 30 settembre Vincenzo Morgante, direttore della Tgr — la testata dei tg regionali — lascia la Rai per dirigere Tv2000 e occorre indicare un responsabi­le. Poi l’ad Fabrizio Salini dovrebbe mettere a fuoco le nomine e l’assetto della futura Rai. Smentita l’ipotesi di un blitz immediato con una raffica di nomine, se ne comincerà a parlare probabilme­nte dalla la prossima settimana.

Durante l’audizione in Vigilanza, Foa ha sostenuto che «la Rai deve promuovere un pluralismo politico, culturale e religioso. Deve contribuir­e alla crescita armoniosa della società secondo i principi dell’inclusione, tutelando l’unità, l’identità, la cultura italiana e i valori sanciti dalla Costituzio­ne».

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