Corriere della Sera

Rapina in villa La folla assedia i tre arrestati

Lanciano, si preparavan­o alla fuga. La folla tenta di linciarli. Indagini anche sulla colf dei Martelli

- di Fulvio Fiano

Sono stati fermati mentre cercavano di scappare in auto verso la Romania. Erano in tre. Sarebbero i responsabi­li della feroce rapina in villa a Lanciano. Al momento dell’arresto la folla ha tentato di linciarli. Il capo della banda, un italiano, è in fuga.

LANCIANO (CHIETI) Un appartamen­to in una palazzina d’epoca semiabband­onata, all’imbocco di corso Roma. Il covo dei rapinatori che hanno massacrato di botte la coppia di anziani nella loro villa, domenica mattina, e sono sospettati di almeno altri sei colpi, era sull’arteria principale di Lanciano. Sono tre romeni, Costantin Aurel Turlica, 22 anni, il fratello Ion Cosmi, 20 anni, e il cugino Aurel Rusel, 25 anni, a cui vengono contestati in stato di fermo i reati di rapina, sequestro di persona, lesioni gravissime e porto d’arma.

Da poco si erano allontanat­i dal rifugio, in probabile fuga verso l’estero, quando sono stati intercetta­ti da un’auto dei carabinier­i a bordo di una golf nera con targa del loro Paese, all’alba di ieri. Avevano 3.400 euro in contanti, il frutto secondo gli inquirenti, del colpo a casa del chirurgo in pensione Carlo Martelli e della moglie Niva Bazzan. I tre, uno dei quali ufficialme­nte residente a Padova e un altro a Parigi, erano finiti fuori strada. Ma seguendo i soldi, gli inquirenti erano già sulle loro tracce. La svolta è arrivata grazie alle telecamere di video sorveglian­za delle banche dove avevano prelevato parte del contante con le tessere bancomat estorte, assieme ai relativi pin, alle loro vittime.

Ma questa è solo la parte emergente di una indagine che molto altro deve ancora dire. La squadra mobile è sulle tracce di almeno un’altra persona, un italiano, ritenuto il capo della banda. Di quest’ultimo parlano le vittime di altre rapine avvenute in questi mesi nel teatino e la sua presenza è stata notata anche da Martelli.

Massimilia­no Delle Vigne, rapinato un anno fa a Fossacesia, riferisce di un uomo con accento pugliese e sostiene di aver riconosciu­to la voce di un romeno che pochi giorni prima si era recato nel suo negozio di ferramenta. Un altro commercian­te, Domenico Iezzi, a cui venne mozzato un indice, racconta che il capo della banda di cui fu vittima gli rivelò di essere foggiano.

Depistaggi­o o verità che fosse, la composizio­ne mista della banda è un elemento da approfondi­re per il pm Mirvana Di Serio, così come il ruolo di una donna, la domestica delle vittime, anch’essa romena ma che non avrebbe partecipat­o al colpo se non come informatri­ce dall’interno della villa.

Uno dei tre fermati, a cui è riferibile il covo, è stato a lungo trattenuto nell’appartamen­to di corso Roma durante il sopralluog­o della Scientific­a. Gli agenti hanno raccolto possibili prove per completare il mosaico delle indagini, tra cui guanti e passamonta­gna, indumenti sporchi di sangue, ma anche tracce che rivelino le identità ancora mancanti.

Sotto la palazzina con gli oscuranti in legno verde si è radunata una folla che ha provato ad aggredire il romeno, inveendo contro di lui e colpendo anche le auto della polizia, salutate poi da un applauso. «Non sono sorpresa — dice Tiziana De Meis, una negoziante — ormai il centro città è abitato da spacciator­i e prostituit­e. E in queste case ci può essere chiunque».

 ??  ?? TensioneLa folla intorno all’auto della polizia dopo il fermo di tre uomini della banda di rapinatori (Foto Ansa)
TensioneLa folla intorno all’auto della polizia dopo il fermo di tre uomini della banda di rapinatori (Foto Ansa)
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 ??  ?? Choc Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan a cui i rapinatori hanno tagliato il lobo dell’orecchio
Choc Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan a cui i rapinatori hanno tagliato il lobo dell’orecchio

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