Corriere della Sera

L’ex premier Ehud Barak promuove la cannabis (e sfida Bibi)

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Davide Frattini

GERUSALEMM­E Ehud Barak si è lasciato crescere la barba, la stessa che portano i giovani elettori hipster. Quelli da conquistar­e se l’ex primo ministro e soldato più decorato della storia d’israele dovesse decidere di tornare in politica alla guida della sinistra. Per adesso si gode la pensione e il megafono digitale offerto da Facebook: da un paio di anni pubblica lunghi monologhi video girati da solo in cui qualche volta punzecchia — e più spesso tritura — Benjamin Netanyahu. Da ieri i due rivali di sempre, anche se sono stati insieme al governo per ragioni di unità nazionale, hanno una nuova ragione di scontro. Barak ha accettato di diventare presidente della società Intercure, tra i leader in quella che è ormai la corsa all’«oro verde», la produzione di marijuana terapeutic­a. Dopo l’annuncio il valore del gruppo è balzato alla Borsa di Tel Aviv, Barak è noto per il suo intuito militare e negli affari. A 10

Con la barba Ehud Barak, 76 anni. Ex premier, è stato ministro della Difesa dal 2007 al 2013

mila dollari mensili (circa 8.500 euro) per 40 ore di lavoro — più la possibilit­à di acquistare il 5 per cento di azioni a prezzi stracciati — deve coordinare lo sviluppo globale: l’onu calcola che l’erba per usi medici arriverà a generare un mercato planetario da 100 miliardi di dollari. Il problema per i produttori israeliani, pionieri nello sviluppo dei farmaci derivati dalla pianta, è che Netanyahu ha deciso in febbraio di congelare la legge già approvata dal suo governo per agevolare le esportazio­ni: valgono almeno 1,2 miliardi di dollari. Lo stop sarebbe arrivato dopo una telefonata di Trump, contrario alla legalizzaz­ione promossa dal predecesso­re Obama. Ehud Barak ha invece sempre sostenuto la decriminal­izzazione anche degli usi ricreativi. «Io non l’ho provata, ma so che il proibizion­ismo non funziona come non è servito per l’alcol — ha spiegato —. E i benefici della marijuana per molte malattie sono ormai riconosciu­ti». È anche un messaggio ai possibili elettori: secondo l’autorità israeliana antidroga il 27 per cento della popolazion­e tra i 18 e i 65 anni avrebbe usato la cannabis almeno una volta l’anno scorso.

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