Corriere della Sera

Deficit più alto per tre anni

Il governo dice sì al 2,4%. Tria cede. I Cinque Stelle fanno festa in piazza

- Alessandro Trocino

Un’altra giornata di tensione, di riunioni, di proposte e controprop­oste che ha portato — dopo un vertice a Palazzo Chigi — all’intesa tra 5 Stelle e Lega sullo sforamento del deficit al 2,4% del Pil. Il ministro dell’economia Tria alla fine ha accettato di alzare l’asticella. Approvata la manovra, festa dei 5 Stelle in piazza.

ROMA I portavoce danno l’annuncio poco dopo le 21, prima dell’inizio del Consiglio dei ministri: «Accordo raggiunto con tutto il governo sul 2,4. Siamo soddisfatt­i, è la manovra del cambiament­o». Il numerino magico è 2,4 per cento, nel senso del rapporto deficit /Pil. Cifra che era stata la richiesta dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle e che sarà confermato per triennio 20192021. La nota di aggiorname­nto al Def è stata approvata all’unanimità.

Il ministro dell’economia Giovanni Tria ha provato a resistere per tutta la giornata e a sera ha ceduto. Per l’esultanza di Luigi Di Maio, con tanto di doppio punto esclamativ­o: «Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l’italia! Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificat­o i privilegi e gli interessi dei potenti. Sono felice». Giornata conclusa con una telefonata del premier Giuseppe Conte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Un braccio di ferro vinto contro il ministero, ma che dovrà passare altri due step fondamenta­li: la reazione dei mercati (con il relativo spread) e quella dell’europa. Nello specifico della Commission­e europea, che si riunirà nella seconda metà di ottobre, dopo la presentazi­one formale del progetto di legge di bilancio. A giocare a sfavore dell’italia c’è, naturalmen­te, il pesante debito pubblico.

Di Maio aveva già da ore pre allertato i suoi parlamenta­ri per un incontro post Consiglio dei ministri. Riunione pronta a trasformar­si, come è accaduto, in una festa. Davanti a Palazzo Chigi si riuniscono a sera i parlamenta­ri con alcuni militanti, per i quali era già stato preparato l’armamentar­io propagandi­stico a base di bandiere e striscioni. Di Maio immortala il «flashmob» con le bandiere allineate davanti a Palazzo Chigi, e aggiunge: «La manovra del popolo cancella la povertà grazie al reddito di cittadinan­za, per il quale ci sono 10 miliardi. Restituiam­o futuro a oltre 6 milioni di persone». E Tria ? «Non si dimette assolutame­nte, non c’era da convincerl­o», aggiunge.

Felice anche Matteo Salvini, che in una nota elenca gli obiettivi raggiunti: «Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettant­i posti di lavoro a disposizio­ne dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimen­ti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell’iva».

«Abbiamo programmat­o il più consistent­e piano di investimen­ti pubblici che sia mai stato realizzato in Italia, il governo

La festa

Il lungo vertice, poi il Consiglio dei ministri: i parlamenta­ri 5 Stelle in piazza a festeggiar­e

del cambiament­o sta imprimendo una nuova direzione di marcia all’intero Paese», commenta a fine giornata il premier Giuseppe Conte che aggiunge: «Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevol­e e coraggiosa. È un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significat­ivo sviluppo sociale».

Preoccupat­e le opposizion­i. Per Maria Stella Gelmini (Forza Italia) si «sequestra il futuro del Paese». Alessandro Cattaneo (FI): «È una follia fare altro debito». Maurizio Martina (Pd): «Sono sconvolto, il governo gioca con i numeri. È una presa in giro».

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