«Segnale chiaro Senza essere ostaggi dello spread»
Onorevole Borghi perché non valgono le osservazioni del ministro Tria che è inutile fare più deficit se poi si devono pagare più interessi a causa dello spread?
«La verità è che siamo ormai tra gli ultimi Paesi al mondo per tassi di crescita, mentre tutti quelli che hanno adottato politiche espansive hanno ottenuto uno sviluppo dell’economia. L’obiettivo è presentare un Def rispettoso di ciò che abbiamo promesso di fare, aggiungerei che le cifre di quel documento non sono scritte sulla pietra. Dobbiamo dare un segnale chiaro e dare corpo alle misure annunciate, senza essere ostaggi dello spread».
A dire che paghiamo più interessi e che le dichiarazioni estive della maggioranza hanno fatto male è anche il presidente della Bce, Mario Draghi.
«A fare male sono state le dichiarazioni e gli annunci di Draghi, che comunicava la riduzione degli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce».
Scusi, ma Draghi osserva anche che le imprese e i cittadini degli altri Paesi continuano a pagare tassi uguali a prima, mentre gli italiani no.
«Si tratta solo di speculazione da parte degli operatori che hanno puntato l’italia e i suoi titoli di Stato, semplicemente perché è un mercato molto più liquido di altri. Le dichiarazioni non hanno rilievo, semmai è colpa di una certa narrazione».
L’asticella del rapporto tra deficit e ricchezza del Paese al 2,4% non impone al ministro Tria di trarre le conseguenze e dimettersi?
«Assolutamente no. Io credo possa uscirne benissimo: Tria è un tecnico e come tale, una volta ottenuta un’autorizzazione politica a procedere, si troverà nella condizione di lavorare meglio. Realizzando in modo più agevole le misure che sono indicate nel nostro contratto di governo.
Il reddito di cittadinanza, targato M5S, potrebbe partire dal mese di marzo, mentre la flat tax voluta dalla Lega avrà effetti più che altro dal 2020. Ne uscite svantaggiati politicamente.
«Ma abbiamo sempre detto che la semplificazione fiscale richiede più tempo, e che per il momento riguarderà solo le partite Iva. Speriamo che i nostri elettori capiscano che per rivedere l’intero attuale sistema di tassazione occorre pazientare un po’».