Spese calcolate e coperte per 645 milioni di euro Scompare il Terzo Valico Per la Regione via libera a 250 nuove assunzioni
ROMA Per il Partito democratico «è un topolino», per le autorità liguri è un provvedimento insufficiente dal punto di vista finanziario, per il governo è comunque la prima pietra per rispondere alla tragedia di Genova.
Il decreto contiene molte risposte e una procedura di ricostruzione. Affida poteri straordinari al commissario che sarà nominato, stanzia risorse pubbliche per 360 milioni di euro in dieci anni nel caso in cui la società Autostrade non dovesse pagare demolizione e ricostruzione, prevede l’assunzione di 250 persone presso la Regione Liguria (ma inizialmente erano 500).
Restano ovviamente tanti interrogativi: ieri il presidente ligure Toti ha trasmesso al governo il piano di demolizione e ricostruzione che gli ha consegnato la società Autostrade. Un atto dovuto, ma ci vorranno ancora molte settimane per capire quale sarà il progetto di ricostruzione, quanto costerà effettivamente, chi lo eseguirà, se ci sarà una gara o meno.
Il commissario
Per assicurare «il celere avvio delle attività» del commissario straordinario, in caso di mancato o ritardato versamento da parte del concessionario Autostrade, sarà anticipata la spesa di 30 milioni annui dal 2018 al 2029, pari a 350 milioni, attingendo al Fondo per le infrastrutture. Il commissario avrà due vice e un ufficio di 19 persone.
Nel testo del decreto legge bollinato compare un articolo 46, sulle norme di copertura, che prima non esisteva. In tutto le spese quantificate e coperte (in gran parte tramite utilizzo pluriennale di fondi già presenti in bilancio) ammontano a 645 milioni di euro, di cui 360 per la ricostruzione del ponte sul Polcevera e la viabilità connessa.
Addio fondi Terzo Valico
Non compaiono più nel decreto i fondi per il Terzo Valico dei Giovi. Nella bozza precedente si prevedeva di assegnare al sesto lotto del Terzo Valico 791 milioni di euro a integrazione del finanziamento già disponibile. Nei territori dei comuni colpiti dal crollo del ponte di Genova, inoltre, il pagamento del canone Rai è sospeso fino al 31 dicembre 2020.
Porto e assunzioni
Vengono stanziati 30 milioni di euro in tutto per il Porto, cifra che per le autorità locali è ampiamente insufficiente, mentre le previsioni che circolano sono di una perdita di circa 5 miliardi di euro di prodotto, nel 2019, per le attività del primo scalo commerciale marittimo italiano.
La Regione Liguria, la città metropolitana di Genova e il Comune di Genova potranno assumere complessivamente per gli anni 2018 e 2019 «fino a 250 unità» per far fronte alle necessità conseguenti al crollo del ponte Morandi.
Torna la Cigs
Vengono anche reintrodotte misure cancellate dal Jobs act. Viene ripristinata la Cigs delle aziende in cessazione, l’intervento è previsto nell’articolo 44, per gli anni 2019 e 2020, e la misura può essere autorizzata «sino ad un massimo di dodici mesi complessivi, previo accordo stipulato in sede governativa presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, anche in presenza del ministero dello Sviluppo economico e della Regione interessata».
Il trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale è previsto «qualora l’azienda abbia cessato o cessi l’attività produttiva e sussistano concrete prospettive di cessione dell’attività con conseguente riassorbimento occupazionale».
Le coperture
In sintesi, il decreto prevede spese complessive per 645 milioni di euro, di cui 360 milioni provvisoriamente stimati per la ricostruzione del ponte e la viabilità complementare e 285 milioni (fino al 2022) per gli indennizzi e le misure di sostegno economico.
Nel caso delle infrastrutture le spese saranno coperte con taglio del Fondo investimenti (30 milioni all’anno dal 2018 al 2029), in attesa che Autostrade paghi il conto. Per gli altri 285 milioni l’articolo 46 prevede le coperture utilizzando vari fondi emergenziali già presenti in bilancio.