Il crocevia della nuova America
L’America segue con grande passione il caso Kavanaugh non solo per le sue conseguenze politiche — cambio di rotta di una Corte Suprema più conservatrice, possibile impatto sulle elezioni di midterm — e per le sue implicazioni sessuali, ma anche perché la vicenda alimenta discussioni accese che si sviluppano all’intersezione tra questioni giuridiche e cambiamento delle sensibilità sociali. Chi difende il giudice sostiene che deve essere considerato innocente fino a prova contraria e si appella ai sacri principi del diritto romano, mentre i colpevolisti obiettano che, stabilita la sua non punibilità sul piano penale, quello che conta è che nell’era di #Metoo alle donne che hanno il coraggio di rompere il muro della vergogna venga garantita una presunzione di credibilità. Giusto andare a fondo per evitare che una magistratura fondamentale per la vita democratica venga esercitata da un uomo dai due volti. Ma anche il dubbio che d’ora in poi si aprirà la caccia ai precedenti imbarazzanti per qualunque nomina rilevante, col rischio di giochi al massacro. L’unica certezza è che Kavanaugh è divenuto il testimonial di padri e madri di studenti che da tempo ammoniscono, inascoltati, i loro figli: niente sbronze, nelle feste evitate di andare su di giri, usate con parsimonia le videocamere degli smartphone. Certo, sono in pochi a finire sotto i riflettori del Congresso, ma le sensibilità cambiano per tutti: basta il video di una notte brava che circola in rete per perdere un’importante occasione di lavoro.
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