Corriere della Sera

Come sparisce un ghiacciaio

Era il più grande delle valli alpine Ma la sua superficie si è dimezzata e si riduce di 100 metri all’anno L’agonia rivela cavità spettacola­ri

- di Sandro Orlando

Sulle carte è ancora il più grande ghiacciaio vallivo delle Alpi, ma il ghiacciaio dei Forni, in Valtellina, sul versante lombardo dello Stelvio, di fatto non esiste più. Dopo un’agonia durata trent’anni, i tre bacini innevati che da Punta San Matteo al Palon de la Mare, nel massiccio dell’ortlesceve­dale, confluivan­o in un’unica colata di ghiaccio, gettandosi fino a riempire la valle dei Forni, si sono frantumati, dando vita a tre ghiacciai.

L’abate Antonio Stoppani che nel 1876 salì su queste alture, attratto dalle acque terapeutic­he di Santa Caterina Valfurva, rimase impression­ato: «Immaginate un’ampia valle, cui fanno parete, dall’uno e dall’altro lato, rupi ignude, scoscese, talora a picco. Un maestoso fiume ne occupa tutto il fondo. Quel fiume è bianco, come la neve, sodo come il ghiaccio. È infatti un fiume di ghiaccio che scaturisce dagli immensi campi di nevi eterne», annotò ne Il Bel

Paese, manuale che fu un caso editoriale. Vittorio Sella immortalò questo «fiume di ghiaccio dalle onde sospese» con le sue foto nel 1887, trasforman­do la valle in un’attrazione.

MILANO Dopo di che fu inaugurato il rifugio Forni, all’epoca un grand hotel costruito accanto al ghiacciaio per consentire alle signore della ricca borghesia lombarda di fare due passi sul ghiaccio senza rinunciare alla loro mise.

Da allora la superficie del ghiacciaio si è quasi dimezzata e la sua fronte si è ritirata di tre chilometri. Il glaciologo Giuseppe Cola è dal 1986 testimone di questo declino: «Da quando faccio rilievi quassù», mi dice accompagna­ndomi sul ghiacciaio, «le temperatur­e si sono alzate di oltre un grado, ma si sono anche ristretti gli inverni e allungate le estati, e si sono ridotti gli accumuli: invece di nevicare, ormai piove». Alla velocità di cento metri l’anno, la fronte si è sempre più ristretta e assottigli­ata. Fino al collasso definitivo, ad agosto, con la decomposiz­ione della sua parete inferiore, che crollando ha aperto cavità sotterrane­e dai colori incredibil­i. In uno spettacolo effimero, destinato a sparire presto, mentre tra i detriti e i torrenti creati dalla fusione dei ghiacci si fanno già largo le prime piante di larice.

 ??  ?? Quello che resta dei Forni in una foto recente: i dati dicono che tra il 60 e il 70 per cento del ghiacciaio si è ritirato rispetto alla metà del XIX secolo
Quello che resta dei Forni in una foto recente: i dati dicono che tra il 60 e il 70 per cento del ghiacciaio si è ritirato rispetto alla metà del XIX secolo
 ??  ?? Così appariva il ghiacciaio dei Forni, nel gruppo Ortles-cevedale in alta Valtellina, all’interno del settore lombardo del Parco nazionale dello Stelvio
Così appariva il ghiacciaio dei Forni, nel gruppo Ortles-cevedale in alta Valtellina, all’interno del settore lombardo del Parco nazionale dello Stelvio
 ??  ?? Grotte Lo scioglimen­to del ghiacciaio dei Forni ha rivelato la presenza di spettacola­ri grotte, con giochi di luce molto suggestivi. Mentre in superfice, oggi, sono visibili tre ghiacciai differenti
Grotte Lo scioglimen­to del ghiacciaio dei Forni ha rivelato la presenza di spettacola­ri grotte, con giochi di luce molto suggestivi. Mentre in superfice, oggi, sono visibili tre ghiacciai differenti
 ??  ??
 ??  ?? Metamorfos­i Quello dei Forni è il più grande ghiacciaio vallivo italiano (l’unico di tipo himalayano): origina da tre bacini collettori con tre lingue glaciali distinte confluenti a quota 3.000, con morene fino a 2.500 (tutte le foto sono di Giuseppe Cola)
Metamorfos­i Quello dei Forni è il più grande ghiacciaio vallivo italiano (l’unico di tipo himalayano): origina da tre bacini collettori con tre lingue glaciali distinte confluenti a quota 3.000, con morene fino a 2.500 (tutte le foto sono di Giuseppe Cola)
 ??  ??
 ??  ?? Liquido Già alla fine dell’estate 2015, dopo anni di intenso ritiro frontale e di riduzione di spessore, era avvenuta una frammentaz­ione dei Forni. E i crolli (nella foto qui sopra) si susseguono
Liquido Già alla fine dell’estate 2015, dopo anni di intenso ritiro frontale e di riduzione di spessore, era avvenuta una frammentaz­ione dei Forni. E i crolli (nella foto qui sopra) si susseguono

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy