Corriere della Sera

Il fisco? Un nemico per un italiano su 2 «Sì alle riforme»

Boccia: chi evade le tasse fa concorrenz­a sleale Greco: impunità alta. Rossi: ripensare il sistema

- di Andrea Ducci

ROMA Nemico, iniquo e non adeguato. Aggettivi che calzano con facilità quando si tratta del fisco. Un’analisi elaborata da Deloitte indica la cifre che danno una misura della percezione delle famiglie e delle imprese riguardo ai meccanismi fiscali. In Italia le tasse piacciono meno che altrove, il dato emerge dallo studio presentato alla quinta edizione dello Strategic Council di Deloitte. I numeri dicono che un contribuen­te italiano su due percepisce il fisco come un nemico, a fronte di una media estera che si aggira al 27% (negli Stati Uniti a catalogare come ostile il fisco sono il 14% dei cittadini). In Italia 9 volte su 10 il sistema tributario è considerat­o non equo, mentre la media estera indica 8 volte su 10. Un quadro a cui fa da cornice una forte evasione, generata nel 44% dei casi da un carico fiscale eccessivo, nel 36% da sanzioni troppo leggere o da controlli poco efficaci. Spunti da cui muovere per trattare della correlazio­ne tra equità fiscale e crescita economica sostenibil­e. tanto più alla vigilia di una manovra che punta su flat tax e pace fiscale. La discussion­e ha coinvolto il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, Jacques Attali, economista, Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Andrea Poggi, responsabi­le monitor, Deloitte Strategy Consulting, Francesco Greco, procurator­e capo, Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane, Mario Moretti Polegato, fondatore di Geox e Enrico Ciai, amministra­tore delegato di Deloitte Italy.

Una delle evidenze dello studio di Deloitte è che «senza riforma fiscale non può esserci futuro», riassume Poggi, indicando come 7 italiani su 10 siano convinti che una rifondazio­ne del meccanismo che disciplina tasse e tributi potrebbe tradursi in una spinta per l’economia. «In particolar­e, l’89% degli italiani reputa già oggi sostenibil­e una riduzione della pressione fiscale, attraverso l’eliminazio­ne degli sprechi (46%) e la lotta all’evasione (34%)», dice Poggi. Una dinamica quella della riduzione fiscale che tuttavia «non deve impattare i servizi pubblici: solo il 29% degli italiani sarebbe disposto a pagare meno tasse in cambio di una riduzione dei servizi offerti». A concordare sul fatto che il sistema fiscale sia da ripensare è Rossi di Bankitalia. «È nella realtà dei fatti che non funzioni», osserva, «c’è la percezione di una pressione troppo alta e probabilme­nte lo è, ma le percezioni si trasforman­o in scelte elettorali e non vanno ignorate anche se sbagliate». L’eccesso di pressione viaggia di pari passo con tassi di elevata evasione, fenomeno su cui si sofferma il presidente di Confindust­ria. «Chi rispetta le regole e paga le tasse deve essere tutelato. L’evasione è una forma di concorrenz­a sleale: se un evasore va in carcere è un bene perché è concorrenz­a sleale a quelli che pagano le tasse» sottolinea Boccia.

Una consideraz­ione in risposta al procurator­e capo della Repubblica di Milano Greco, che concorda «sull’elevata dimensione dell’impunità in Italia per il reato di evasione rispetto a quanto capita all’estero e, in particolar­e, negli Stati Uniti». «Occorre investire per migliorare capacità e tecnologie investigat­ive dell’agenzia delle Entrate, affinché sia più attrezzata nel comprender­e e ricostruir­e architettu­re societarie, finanziari­e e fiscali, realizzate a fini di evasione», è l’osservazio­ne contenuta nel messaggio del vicepremie­r Luigi Di Maio affidato all’apertura dei lavori della tavola rotonda.

Le sanzioni

Il 36% degli italiani, secondo Deloitte, ritiene leggere le sanzioni per chi evade

 ??  ?? Da sinistra Mario Moretti Polegato, fondatore di Geox, Vincenzo Boccia, presidente di Confindust­ria, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Francesco Greco, Capo della Procura della Repubblica di Milano e Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’italia
Da sinistra Mario Moretti Polegato, fondatore di Geox, Vincenzo Boccia, presidente di Confindust­ria, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Francesco Greco, Capo della Procura della Repubblica di Milano e Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’italia

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