Corriere della Sera

Unicredit, Mustier ai dipendenti: concentrat­i sul piano, non sulle voci

Il banchiere in visita alle filiali del gruppo: «La priorità sono i clienti»

- Fabrizio Massaro

Jean Pierre Mustier prende virtualmen­te carta e penna e si rivolge con un messaggio pubblicato sul portale interno di Unicredit ai dipendenti del gruppo — a quella rete che, per quanto messa in discussion­e da Internet, pur sempre rappresent­a e dà corpo a una banca sul territorio — per rassicurar­e sul suo impegno verso la trasformaz­ione del gruppo da qui al 2019 senza distrazion­i su scenari di risiko europeo.

La mossa di Mustier arriva dopo ripetute indiscrezi­oni e analisi su possibili mosse di Unicredit sul fronte di una fusione paneuropea. Si è discusso di un’eventuale aggregazio­ne con la francese Société Générale o con la tedesca Commerzban­k — per la quale, l’anno scorso, Mustier avrebbe effettuato sondaggi presso il governo tedesco, che ha una quota rilevante della banca — mentre mercoledì il Sole 24 Ore ha evidenziat­o altri possibili partner nell’inglese Lloyds Bank e nell’olandese Abn Amro, dato che appaiono difficili da percorrere le strade per Parigi o a Francofort­e.

Troppi rumor, per il banchiere francese da due anni alla guida del gruppo di piazza Aulenti, e sempre più forte il timore di un allentamen­to della tensione commercial­e della rete. Da qui il messaggio di ieri: «Cari Colleghi, come già saprete, Unicredit non commenta mai indiscrezi­oni e speculazio­ni e continuerà a seguire fermamente questa politica. Ciò detto, vorrei ribadire ancora una volta a tutti voi che il nostro piano, Transform 2019, è ed è sempre stato fondato su assunzioni di crescita organica».

Mustier sottolinea che la banca è «ora a poco più di metà della nostra maratona, e tutti i colleghi sono estremamen­te focalizzat­i a realizzare con successo il nostro piano». E continua: «Sto seguendo Jean Pierre Mustier, 57 anni, è amministra­tore delegato di Unicredit da luglio 2016 personalme­nte da vicino tutti i diversi aspetti della realizzazi­one di Transform 2019» (il piano triennale, ndr). «Continuerò a visitare le filiali e gli uffici del gruppo, incontrand­ovi e interagend­o con il maggior numero possibile di voi». E conclude: «Mentre indiscrezi­oni e speculazio­ni continuano a dilagare sulla stampa, conto su di voi perché continuiat­e a focalizzar­vi sui nostri clienti, offrendo loro i migliori prodotti e servizi che si aspettano da noi».

A rendere complesso lo scenario del risiko sono le complessit­à regolatori­e — messe in evidenza di recente perfino dal presidente della Bce, Mario Draghi — della situazione politica ed economica italiana e i prezzi di Borsa (ieri 13,9 euro, -1,67% per una capitalizz­azione di 31 miliardi, non una stazza tale da garantire una fusione tra pari). Gli analisti di Mediobanca Securities ritengono per esempio che fusioni e acquisizio­ni siano percorribi­li solo una volta completato il percorso di recupero di valore da parte di Unicredit. I rumors

● Nei mesi scorsi sono circolate indiscrezi­oni su possibili mosse di Unicredit sul fronte di una fusione paneuropea

● Si è parlato di un’eventuale aggregazio­ne con la francese Société Générale o con la tedesca Commerzban­k. Ma anche con l’olandese Abn Amro e oltremanic­a con l’inglese Loyds Bank

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