Milan degli sprechi
I rossoneri si fanno rimontare nuovamente, stavolta tocca all’empoli Avanti con un autogol, ripresi su rigore dopo l’errore di Romagnoli
EMPOLI Il terzo pareggio consecutivo suona come una condanna. Il Milan si fa raggiungere ancora, dopo l’atalanta tocca all’empoli, ed è persino più grave. Gattuso è impietrito davanti alla sua panchina. La squadra parte forte e arriva piano, il solito, maledetto, copione. È vero che il portiere Terracciano è il migliore dei toscani con almeno cinque grandi parate, ma per arrivare sino in Champions League serve altro. Gioco, anima, intensità diverse.
E pensare che la serata del Diavolo è subito in discesa grazie all’autorete di Capezzi sul tiro di Biglia dopo appena dieci minuti. Ma il Milan non sfrutta l’occasione. Compassato, gioca a sprazzi e, come accaduto domenica a San Siro, si abbassa troppo nel secondo tempo. Mancano spinta e intensità, il giro palla è prevedibile, la squadra si allunga e senza l’infortunato Higuain manca la profondità. Borini, il sostituto, non gira. Senza contare che anche Calhanoglu, sostituito, manca all’appello, come Kessie e Bonaventura in mezzo al campo. Se poi anche Romagnoli, forse il difensore giovane migliore che abbiamo, commette una doppia scelleratezza, regalando all’empoli il rigore del pari, si capisce come la serata del Milan sia compromessa. Solo Suso alla fine ci prova. Ma è tardi ed è poco. Leonardo e Maldini in tribuna sono allibiti, come Gordon Singer, figlio di Paul, il proprietario del fondo Elliott, per la prima volta in trasferta e seduto accanto al presidente Scaroni. A proposito di società: presto potrebbe arrivare Gandini, che ha divorziato dalla Roma.
Per il Milan è una notte diffiai cile nonostante il rapido vantaggio. L’empoli, pur privo di Acquah e Zajc, gli uomini migliori in questo inizio di stagione, non demorde e ispirato da Bennacer ha due occasioni per riequilibrare subito il risultato. Donnarumma spegne il tiro di La Gumina e devia sul palo quello di Caputo, ma al di là della reattività del giovane portiere azzurro, resta la scarsa freddezza degli attaccanti toscani. I rossoneri giocano a sprazzi. Una volta in vantaggio s’addormentano, consentendo rivali di alzare il ritmo e il baricentro. Anche se, prima dell’intervallo, hanno due occasioni per raddoppiare ma Terracciano diventa protagonista: d’istinto su Kessie, allungandosi sul diagonale di Suso.
Nella ripresa succede quello che non ti aspetti o forse invece te lo aspetti da una squadra sciagurata come il Milan. L’empoli diventa padrone del campo, anche se non graffia. Andreazzoli azzecca la mossa: toglie lo spento La Gumina e inserisce Mchedlidze, l’uomo che conquista il rigore trasformato da Caputo. Gattuso è incredulo, soprattutto per il doppio errore dilettantesco di Romagnoli che prima regala il pallone al macedone e poi lo stende. La reazione del Diavolo è forte, ispirata da Suso. Ma è troppo tardi. Terracciano è insuperabile.