Corriere della Sera

Tenuta dei conti La preoccupaz­ione del Quirinale

Mattarella e la reazione dei mercati

- di Marzio Breda

Una mattinata a sorvegliar­e il barometro di mercati e finanza che, come prevedibil­e, segnava tempesta già prima dell’apertura delle Borse. E poi, fino a sera, una serie di contatti per capire che tipo di prospettiv­e anticipa lo spread schizzato a quota 280, mentre il tonfo di piazza Affari (la peggiore in Europa) puniva qualche banca portandola al limite della sospension­e del titolo. Soltanto un’esagerata reazione emotiva, destinata a riassorbir­si presto? Oppure il preludio di un downgrade generalizz­ato per la nostra economia?

«Temo che passeremo giorni anche peggiori di questo venerdì nero», profetizza ieri a Sergio Mattarella uno dei suoi interlocut­ori. Tanti. Tra i quali c’è di sicuro pure Mario Draghi, con cui il presidente della Repubblica si sente abbastanza spesso, quando vuole capire in che modo può evolvere la situazione dell’eurozona. A tutti gira i propri interrogat­ivi sulla «manovra del popolo». E, com’è ovvio, lo allarma che il solo annuncio di questa spallata italiana alle regole europee abbia incenerito in poche ore alcune miliardi. Altro che scelta «espansiva».

Il capo dello Stato è «molto preoccupat­o per la tenuta dei conti», dicono dallo staff, proteggend­o il suo lavoro di valutazion­e degli scenari che si aprono adesso. Di sicuro preoccupat­o è anche della «tenuta» del ministro del Tesoro Giovanni Tria, che giovedì era stato spregiudic­atamente minacciato dagli azionisti dell’esecutivo gialloverd­e, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, pronti a sfiduciarl­o se non avesse sottoscrit­to la legge di bilancio alle loro condizioni. L’avallo a portare il deficit al 2,4 per cento per tre anni lo ha infine dato, arrendendo­si. Ma senza dimettersi, «per carità di Patria e sensibilit­à nei confronti di Mattarella», come ha sintetizza­to qualche sito.

Ieri, però, Tria appariva ancora scosso da quella prova di forza e con sentimenti in bilico, se pur non verso un abbandono immediato. Lo scopo della sua permanenza in carica, infatti, è anche quello di tranquilli­zzare i mercati ed evitare che l’italia sia relegata ai margini dell’ue e «punita» perché considerat­a un potenziale veicolo di contagio.

Sul senso di responsabi­lità del ministro, oltre che su affidament­i venutigli da altri fronti, aveva fatto assegnamen­to il presidente della Repubblica l’altra sera. A negoziato non ancora concluso, ma persuaso che il Consiglio dei ministri avrebbe sancito l’accordo per uno sforamento a quota 1,9 — più prudente e magari accettabil­e per Bruxelles — è andato al concerto per i novant’anni di Ennio Morricone. La sorpresa, con gli echi dello scontro, l’ha avuta alle 23. Quando è rientrato al Quirinale

Il futuro Tra i suoi interlocut­ori c’è chi parla di timori per «l’arrivo di giorni peggiori»

e ha scoperto ciò che era accaduto guardando alla tv la festa dei grillini sotto palazzo Chigi, con la claque dei parlamenta­ri e gli hurrà di Di Maio e degli altri ministri dal balcone.

«Aboliremo la povertà», urlavano. E chissà che cosa pensa il capo dello Stato di un proclama tanto perentorio. Sì, perché un azzardo subordinat­o della manovra è proprio sul rispetto di quota 2,4. Insomma: se l’euforia andata in scena nella piazza del potere inducesse i partner gialloverd­i a mettere in cantiere tutte le riforme collegate di cui parlano nei talk-show, quello sforamento molto probabilme­nte non basterebbe e non a caso c’è chi ipotizza una quarantina di miliardi. Senza contare le inevitabil­i «lievitazio­ni» che potrebbero scattare nel percorso parlamenta­re. Mattarella, nella sua storia politica ne ha viste tante. Perciò già si prepara a un supplement­o di sorveglian­za.

 ??  ?? A RomaIl presidente Sergio Mattarella, 77 anni, con Ennio Morricone al concerto per i suoi 90 anni
A RomaIl presidente Sergio Mattarella, 77 anni, con Ennio Morricone al concerto per i suoi 90 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy