Morì in un sottopasso «Era sola e stava male, invece di soccorrerla in due la violentarono»
Questa la tesi della Procura che indaga sulla tragica fine Anna Carlini, 33 anni, madre di due bambini che oggi hanno 7 e 9 anni. Una donna malata morta la sera del 30 agosto di un anno fa, nel sottopasso della stazione di Pescara, ritrovo di tossici e senzatetto. Venne trovata alle 11 del mattino seguente. Era seminuda e avvolta da una coperta. In un primo momento si pensò a un suicidio. Ma dopo un anno di indagini emerge un’altra verità. I violentatori, due rumeni, sono infatti indagati per omissione di soccorso, violenza sessuale aggravata e abbandono di persona incapace.
Di Anna si erano perse le tracce intorno alle 18. Era uscita di casa e non era rientrata per cena. Accadeva spesso, purtroppo. Alle 20 Isabella Martello, sorella e tutrice, aveva fatto scattare l’allarme. Scoprirà dopo che era passata in ospedale per farsi visitare dopo una lieve caduta. Non si sa come sia arrivata alla stazione, che dista un chilometro.
La pm Rosangela Di Stefano è convinta che Anna si sarebbe potuta salvare se i due rumeni l’avessero soccorsa quando si è sentita male. La morte tuttavia «non è addebitabile alla condotta dei due indagati», sui quali altrimenti sarebbe ricaduta anche l’accusa di omicidio. È stata la stessa autopsia, condotta dal medico legale Cristian D’ovidio, a chiarire che a fermare il cuore
La scheda
● Anna Carlini aveva 33 anni quando venne trovata senza vita, nel settembre del 2017, all’interno del tunnel della stazione ferroviaria di Pescara
● Due rumeni sono indagati per violenza sessuale aggravata e omissione di soccorso della donna furono i farmaci e l’alcol. In ogni caso la violenza ha sicuramente aggravato le sue condizioni di salute. «L’hanno trascinata nel tunnel, fatta bere e poi l’hanno violentata — accusa invece la sorella Isabella —. Lei non assumeva alcol e in quel tunnel non c’era mai entrata prima, inoltre non ha mai tentato il suicidio».
La città intanto si interroga sui livelli di sicurezza in alcune zone. Un mese fa, sempre alla stazione, un episodio simile: una donna di 39 anni fu violentata da un senegalese. «Stiamo lavorando per farne una zona sorvegliata e sicura e un luogo di integrazione», assicura ora il sindaco Marco Alessandrini.