Corriere della Sera

Il guru di Patagonia e l’idea di «prolungare la durata delle cose»

- Riccardo Bruno

«Èfacile incontrare Yvon in azienda, a Ventura, in California. È un tipo alla mano, e allo stesso tempo si capisce che non vuole perdere tempo, trasmette davvero l’urgenza di salvare il pianeta». Alex Weller è il direttore marketing per l’europa di Patagonia. Yvon è Chouinard, il mitico fondatore dell’azienda di abbigliame­nto sportivo, l’uomo che ha cambiato la storia dell’arrampicat­a, coniugando stile e rispetto della natura. L’azienda è modellata sulla sua personalit­à, ha osato ed è stato premiato. «Sapete qual è il mio mandato? — spiega Weller —. Ispirare le altre aziende a seguirci».

Patagonia vuole essere una filosofia, prima ancora che una manifattur­a di capi (di qualità) per la montagna e il tempo libero. Un’azienda che ha deciso di investire sull’italia e su Milano, con dieci giorni di eventi, incontri e laboratori a partire dal 4 ottobre. «Milano è una città progressis­ta in cui si mescolano sport all’aria aperta, design, creatività, imprendito­rialità e innovazion­e» spiega Ryan Geller, general manager di Patagonia per Europa, Medio Oriente e Africa». Per il marchio statuniten­se il nostro Paese rappresent­a il terzo mercato europeo, dopo Regno Unito e Germania. Tre punti vendita gestiti direttamen­te (Milano, Cortina e Montebellu­na), altri 6 in partnershi­p. Patagonia difende con orgoglio la propria diversità, il primo appuntamen­to delle giornate milanesi sarà la «History night». «Raccontere­mo chi siamo, la nostra storia — spiega Weller —. E si potranno anche trovare capi iconici del nostro brand». Il fondatore Chouinard sin dall’inizio ha lavorato su tessuti in grado di resistere alle minacce del clima e allo scorrere del tempo. Capi per durare, che significa anche meno sprechi. Fieri di un «business non convenzion­ale», il 6 ottobre in via Tortona aprirà un temporary shop di prodotti di seconda mano, «usati, riparati e personaliz­zati». «Il messaggio che vogliamo trasmetter­e — spiega ancora Weller — è che per proteggere l’ambiente bisogna iniziare ad agire a livello individual­e». Se in una giacca o un pantalone c’è un buco, una cerniera rotta, un bottone che manca perché metterli da parte o buttarli? «Worn Wear» (appuntamen­ti in giro per la città) darà la possibilit­à di portare abiti, di qualunque marca, per farli riparare gratuitame­nte. «Prolungarn­e la durata delle cose, significa meno scarti, meno emissioni di Co2, meno consumo di risorse». Un impegno che Patagonia porta avanti anche sostenendo un migliaio di Ong in tutto il mondo, 130 in Europa, 11 in Italia. Tra gli appuntamen­ti milanesi anche incontri con arrampicat­ori e surfisti, storie di impegno e di battaglie per difendere il patrimonio naturale. E la proiezione di documentar­i, come Blue Heart, prodotto da Patagonia per fermare la realizzazi­one di 3.000 progetti idroelettr­ici che minacciano i fiumi dei Balcani.

La prima azienda di Chouinard forgiava chiodi di acciaio per le arrampicat­e. Quando si rese conto che danneggiav­ano le rocce, fermò la produzione e li sostituì con quelli in alluminio. Fu una svolta per l’alpinismo e si rivelò anche un successo. «Si può fare imprendito­ria guadagnand­o e senza rinunciare alla propria anima». Parola di Chouinard.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy