Il guru di Patagonia e l’idea di «prolungare la durata delle cose»
«Èfacile incontrare Yvon in azienda, a Ventura, in California. È un tipo alla mano, e allo stesso tempo si capisce che non vuole perdere tempo, trasmette davvero l’urgenza di salvare il pianeta». Alex Weller è il direttore marketing per l’europa di Patagonia. Yvon è Chouinard, il mitico fondatore dell’azienda di abbigliamento sportivo, l’uomo che ha cambiato la storia dell’arrampicata, coniugando stile e rispetto della natura. L’azienda è modellata sulla sua personalità, ha osato ed è stato premiato. «Sapete qual è il mio mandato? — spiega Weller —. Ispirare le altre aziende a seguirci».
Patagonia vuole essere una filosofia, prima ancora che una manifattura di capi (di qualità) per la montagna e il tempo libero. Un’azienda che ha deciso di investire sull’italia e su Milano, con dieci giorni di eventi, incontri e laboratori a partire dal 4 ottobre. «Milano è una città progressista in cui si mescolano sport all’aria aperta, design, creatività, imprenditorialità e innovazione» spiega Ryan Geller, general manager di Patagonia per Europa, Medio Oriente e Africa». Per il marchio statunitense il nostro Paese rappresenta il terzo mercato europeo, dopo Regno Unito e Germania. Tre punti vendita gestiti direttamente (Milano, Cortina e Montebelluna), altri 6 in partnership. Patagonia difende con orgoglio la propria diversità, il primo appuntamento delle giornate milanesi sarà la «History night». «Racconteremo chi siamo, la nostra storia — spiega Weller —. E si potranno anche trovare capi iconici del nostro brand». Il fondatore Chouinard sin dall’inizio ha lavorato su tessuti in grado di resistere alle minacce del clima e allo scorrere del tempo. Capi per durare, che significa anche meno sprechi. Fieri di un «business non convenzionale», il 6 ottobre in via Tortona aprirà un temporary shop di prodotti di seconda mano, «usati, riparati e personalizzati». «Il messaggio che vogliamo trasmettere — spiega ancora Weller — è che per proteggere l’ambiente bisogna iniziare ad agire a livello individuale». Se in una giacca o un pantalone c’è un buco, una cerniera rotta, un bottone che manca perché metterli da parte o buttarli? «Worn Wear» (appuntamenti in giro per la città) darà la possibilità di portare abiti, di qualunque marca, per farli riparare gratuitamente. «Prolungarne la durata delle cose, significa meno scarti, meno emissioni di Co2, meno consumo di risorse». Un impegno che Patagonia porta avanti anche sostenendo un migliaio di Ong in tutto il mondo, 130 in Europa, 11 in Italia. Tra gli appuntamenti milanesi anche incontri con arrampicatori e surfisti, storie di impegno e di battaglie per difendere il patrimonio naturale. E la proiezione di documentari, come Blue Heart, prodotto da Patagonia per fermare la realizzazione di 3.000 progetti idroelettrici che minacciano i fiumi dei Balcani.
La prima azienda di Chouinard forgiava chiodi di acciaio per le arrampicate. Quando si rese conto che danneggiavano le rocce, fermò la produzione e li sostituì con quelli in alluminio. Fu una svolta per l’alpinismo e si rivelò anche un successo. «Si può fare imprenditoria guadagnando e senza rinunciare alla propria anima». Parola di Chouinard.