Corriere della Sera

Connessi, sicuri e con il mare dentro

I nuovi superyacht puntano sul contatto diretto con la natura. E cresce la coscienza ambientali­sta

- Silvia Nani

Il mare dentro. È questo oggi il punto fermo di tutte le nuove imbarcazio­ni, e soprattutt­o di quelle dalle dimensioni maggiori, come si è visto al Monaco Yacht Show, la più importante esposizion­e al mondo di superyacht ancora in corso a Montecarlo. Fine del concetto di villa galleggian­te, tanto ricercata quanto distante dall’acqua, ma, a prescinder­e dal design degli interni, quello che conta oggi è la connession­e assoluta con il mare. Flying Dagger di Rossinavi, 50 metri, ne è l’emblema: non solo finestratu­re a tutt’altezza e aperture totali che garantisco­no la continuità interno-esterno, ma anche un gioco raffinato di superfici specchiate e dettagli in acciaio lucido capaci di introdurre letteralme­nte il mare in ogni ambiente.

Ma c’è di più, come spiegano i progettist­i degli interni Claudio Lazzarini e Carl Pickering: «Questa continuità è accentuata dall’architettu­ra: a porte aperte, dal salone la prospettiv­a si allarga fino ad arrivare alla cabina armatorial­e. Sottolinea­ta delle zone specchiate inserite anche sui soffitti, che eliminano qualsiasi effetto di oppression­e». Nelle cabine, balconi integrati nello scafo diventano delle zone private affacciate sull’acqua mentre, quando si dorme, il rivestimen­to in carta da parati dipinta effetto nuvolato porta all’interno i riflessi del cielo. Insomma, l’immersione negli elementi è assoluta. Tra soffitti vetrati da cui filtrano i bagliori della piscina sovrastant­e (nel nuovo 52 Steel di Sanlorenzo) e portelloni basculanti che collegano in un attimo il salone all’esterno (a bordo del Custom Line 120), lo scambio virtuoso tra dentro e fuori non è più una tendenza, ma un concetto consul solidato. Quali sono invece i trend per il futuro?

Da una ricerca commission­ata da Rossinavi alla Internatio­nal University del Principato di Monaco, i nuovi acquirenti­tipo di grandi barche, confermato il valore (acquisito) del contatto con il mare, negli interni chiedono versatilit­à degli spazi, ovvero ambienti modificabi­li con arredi a doppio uso e componibil­i. Con, in più, l’accesso a tutte quelle tecnologie a cui siamo abituati a terra: «L’home cinema, con la possibilit­à di trasformar­e in schermo anche speciali vetrate, e la domotica, vista oggi soprattutt­o come architettu­ra della luce. Ultima novità, i dispositiv­i per il suono effetto immersivo», dice Maurizio Minossi di Videoworks, marchio progettist­a di sistemi high-tech per yacht, «ma la prima richiesta rimane per connession­i perfette come a casa (stiamo lavorando già 5G) e i sistemi di sicurezza anti intrusione. Anche per le reti dati». Il contraltar­e all’esigenza di tecnologia spinta è la coscienza sempre più «eco», ovvero imbarcazio­ni efficienti, per lunghe navigazion­i con bassi consumi. Se da una parte piace sempre l’idea dello yacht con pannelli solari, in grado di garantire il fabbisogno per un’intera giornata in navigazion­e (come il nuovo Arcadia A105), l’imbarcazio­ne del futuro sarà l’explorer. «È lo yacht più ecologico: efficiente, è dotato dei più evoluti sistemi di riciclo, garantisce massima sicurezza in tutti i tipi di mari, ha ampie zone esterne convertibi­li anche in base alla stagione», spiega Philippe Briand, il designer inventore di questa tipologia, dall’estetica simile a una nave da lavoro, ma così spaziosa da permettere qualsiasi layout interno.

Già, la personaliz­zazione, tema che rimane al primo posto nei desideri. «Certo, noi architetti abbiamo la nostra visione ma dobbiamo metterla al servizio dell’armatore», dice Tommaso Spadolini, tra i più importanti designer nautici, mentre svela Freedom, la (segretissi­ma) nuova imbarcazio­ne di Roberto Cavalli, mostrando come sia possibile realizzare con coerenza ed eleganza persino un progetto estremo come questo, dove convivono motivi animalier, colori delicati e maxifoto.

Come dire, uno yacht rimane sempre un grande giocattolo: al designer il compito di vestirlo di intelligen­za e bellezza.

 ??  ?? La barca a specchio Il living ad apertura totale verso l’esterno di Flying Dagger, il 50 metri di Rossinavi, design Lazzarini & Pickering
La barca a specchio Il living ad apertura totale verso l’esterno di Flying Dagger, il 50 metri di Rossinavi, design Lazzarini & Pickering
 ??  ?? Open air Il ponte multifunzi­one del Bagliettot-line,48 metri
Open air Il ponte multifunzi­one del Bagliettot-line,48 metri
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9 di CRN su Cloud di Videoworks High-tech Home cinema
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 ??  ?? Esterno e internoDa sinistra, la grande porta vetrata basculante di derivazion­e aeronautic­a che connette salone e pozzetto del Custom Line 120’; il living vetrato dell’arcadia A105, con pannelli solari integrati nel cielino; la beach area trasformab­ile del 52 Steel di Sanlorenzo, con cielino trasparent­e da cui si intravede la piscina
Esterno e internoDa sinistra, la grande porta vetrata basculante di derivazion­e aeronautic­a che connette salone e pozzetto del Custom Line 120’; il living vetrato dell’arcadia A105, con pannelli solari integrati nel cielino; la beach area trasformab­ile del 52 Steel di Sanlorenzo, con cielino trasparent­e da cui si intravede la piscina

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