L’inflazione frena all’1,5% Il censimento ora è permanente
La prima frenata dopo 4 mesi. Meno 0,4% rispetto ad agosto. Con una crescita dell’1,5% su base annua, un po’ meglio rispetto al +1,6% di agosto. È l’indice dei prezzi al consumo di settembre diffuso dall’istat che vede un «lieve rallentamento dell’inflazione» in particolare su alimentari, beni per la cura della casa e della persona. Un leggero calo, spiega l’istat, dovuto «principalmente alle componenti più volatili del paniere: frutta e vegetali freschi, carburanti». Ma comunque segnano sempre un +1,9% annuo (ad agosto era +2,1%). Continua invece a crescere più di tutti il prezzo dei beni energetici non regolamentati: +9,3% (+6,1% su base annua). E pesano inoltre sempre molto i trasporti: +4,1% (+3,1% su base annua). Non c’è quindi da festeggiare. «L’inflazione rallenta sostiene l’ufficio studi di Confcommercio - essenzialmente per fattori di natura stagionale». E il Codacons conta: «L’inflazione all’1,55 si traduce in una maggiore spesa annua pari a +462 euro per la famiglia tipo, che sale a +586 euro all’anno per un nucleo con due figli».
Ma l’istat ieri ha presentato anche il nuovo censimento della popolazione e delle abitazioni che partirà il prossimo 8 ottobre e per la prima volta sarà permanente diventando da decennale ad annuale. Ogni anno, un campione di 1 milione e 400 mila famiglie, per un totale di circa 3,5 milioni di persone, risponderà ad un questionario (online o al rilevatore porta a porta) per dare informazioni su identità, lavoro, famiglia, luogo di residenza, sistema di mobilità. Dati utili, spiega il presidente Istat Maurizio Franzini, «per «fornire in tempi rapidissimi una mappa sempre aggiornata dell’evoluzione che vive la società italiana». La rilevazione terminerà il 20 dicembre. Entro la fine del 2019 i risultati. Rispondere, ricorda lo spot che partirà su radio e tv, «è un obbligo».