Melegatti riparte con i vicentini Spezzapria
L’obiettivo è ambizioso: essere con il pandoro Melegatti nei negozi già a Natale. I tempi sono stretti ma, nonostante la riservatezza della famiglia vicentina Spezzapria che ha rilevato lo storico marchio dal fallimento, trapela la determinazione ad accelerare i tempi. A breve è previsto l’incontro con il sindacato. Per i 45 dipendenti rimasti ad agosto sono partite le lettere di licenziamento. Ora potrebbe cambiare un copione già scritto. Roberto Spezzapria è socio e vicepresidente di Forgital, azienda specializzata nella forgiatura dei metalli. Forgital, però, non c’entra nulla con l’intervento su Melegatti. Qui a muoversi è la famiglia di Roberto Spezzapria con una newco ad hoc (con lui i figli Giacomo e Giuditta, con il coinvolgimento di un manager di fiducia, Denis Moro, trentatreenne come Giacomo che rivestirà il ruolo di presidente). L’acquisizione dal fallimento è avvenuta grazie a un’offerta da 13,5 milioni. Soddisfazione per il salvataggio del marchio è stata espressa ieri dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia. Che sia il business dei pandori Melegatti a suggellare la fine della storica rivalità tra veronesi e vicentini? Melegatti è stata fondata nel 1894 da Domenico Melegatti, il pasticciere che brevettò il pandoro. I guai per lo storico marchio sono cominciati nel 2005 con la morte del capoazienda, Salvatore Ronca. I dissidi tra soci di maggioranza e minoranza — le famiglie Ronca e Turco — hanno portato il gruppo fino al fallimento, lo scorso maggio. Diversi i pretendenti negli ultimi mesi. Dal fondo maltese Abalone fino al gruppo alimentare Hausbrandt. Trecento dei 350 dipendenti presenti all’inizio della crisi se ne sono andati. Ma ora è arrivato il momento di far ripartire gli impianti.