Corriere della Sera

I carissimi nemici

- Paolo Tomaselli

La cura per Ronaldo

Allegri «un nella «che arrivare un magari palmarès Professore», gestione fanno si dice primi deve la che così di o fermare differenza secondi quei Ancelotti soprattutt­o lungo dettagli un e che tra attimino». ha è Max esprime «molto «infinita Carletto pratico» riconoscen­za definisce ed per il Cristiano Pallone d’oro che ogni meriterebb­e anno». Per Ronaldo invece «Carlo mi dava sempre sicurezza e la cosa più importante era sentire che si prendeva cura di me. È speciale». In questa materia specifica — la cura attenta di CR7 — Allegri è all’inizio, ma ha già fatto capire quali sono i capisaldi, dato che il portoghese è l’unico giocatore sempre utilizzato e nemmeno mai sostituito: «Ronaldo sta facendo bene, giocando per la squadra, come la squadra gioca per lui. E nei passaggi, negli smarcament­i, bisogna migliorare noi nel trovarlo. Questo però fa parte della conoscenza e del gruppo».

Provocazio­ni e sorrisi

Le tensioni dell’ultimo Juvenapoli di aprile, con la vittoria sarriana nel finale grazie alla zuccata di Koulibaly sembrano lontane anni luce. Era in effetti «una finale scudetto», Un nuovo copione scarsa Perché troppo in sta più. della cambiando di tattico di sconfitta, e quel serenità E amato. quindi sabbia Allegri Juve adesso più Napoli di era duttile, Sarri, Al anche e nell’ingranaggi­o il mettere che il preferiva uno Napoli, di per perfezioni­smo da là Ancelotti più più stimolo il dell’ultima lui tecnico i rendendolo granelli mai elastico imprevedib­ile, la si Mertens sui ospiti muove Milik), con accanto più Max con circospezi­one: al a centro Insigne aspetta lui favorito (con che gli «Che nella un l’intelligen­za dato il gestione Napoli di fatto. stia delle Carlo di cambiando partite non ha avuto distrugger­e è ha portato il la lavoro sua mentalità, di Sarri, ma la sua la Samp serenità. ha parlato Dopo il da k.o. grande con allenatore, che sa come funzionano le cose, senza farsi prendere da tutte le ansie del mondo». Carletto però sa anche che la Juve ha più del doppio di monte ingaggi («Questo non rende la partita squilibrat­a» osserva Allegri) e può permetters­i il lusso di lasciare ancora in panchina Dybala. Una squadra che fa impression­e a tutti. Ma non a Sua Serenità Ancelotti.

Allegri Carlo è un professore, sa gestire benissimo i dettagli che fanno la differenza tra arrivare primi o secondi Ha un palmarès infinito

Ancelotti Non ho mai firmato per un pareggio, poi magari ho preso scoppole assurde... Proviamo a vincere, sarebbe una grande spinta

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