Corriere della Sera

«Non è sobrio». «Vedete, barcolla» Gli affondi di Salvini contro Juncker

Tra i due 5 anni di liti. Le allusioni all’alcol. La replica: «Il leader Ue rispetta l’italia»

- Monica Guerzoni

ROMA Sono anni che Matteo Salvini rimprovera a Jeanclaude Juncker la guida in stato di ebbrezza dell’unione europea. Il razzo lanciato tre giorni fa dagli schermi di La7 e approvato da Luigi Di Maio non è che l’ultimo «omaggio» del leader leghista al presidente della Commission­e: «Io parlo solo con persone sobrie». Una frecciata che ha convinto il «capo» dell’esecutivo comunitari­o ad annacquare gli avvertimen­ti sul rischio-grecia. «Il rispetto e l’affetto del presidente Juncker per l’italia e gli italiani sono noti», assicura un portavoce della Commission­e.

Parole scandite per chiudere il caso, ma che difficilme­nte potranno sedare una rissa verbale che va avanti quasi da un lustro. Se il leader leghista definì Juncker «un lussemburg­hese dannoso e pericoloso», il presidente europeo lo bollò come un «idiota di estrema destra», sia pure in tandem con Marine Le Pen. E ancora: l’espression­e di un «nazionalis­mo malsano» e un «veleno che schiaccia» il progetto europeo.

Il 15 marzo del 2017, dal suo scranno di Strasburgo, Salvini dipinse Juncker come «la rovina del sogno europeo», lo esortò a vergognars­i in compagnia di lobbisti e massoni e strappò l’applauso degli eurodeputa­ti sovranisti: «Buon grappino, presidente!». Ora ci risiamo. Stufo di «minacce e insulti» da chi definì gli italiani «fannulloni e corrotti», Salvini su Canale 5 attacca: «Se cercate su google “Juncker sobrio” o “barcollant­e” vedrete immagini impression­anti». Bruxelles, metà luglio 2018. «Mister Europa» avanza sorretto dal premier olandese Mark Rutte e dal presidente portoghese Antònio Costa. Juncker ondeggia, sbanda, non sta in piedi. Le immagini fanno il giro del mondo, ma il portavoce smentisce: «Scrivere che fosse ubriaco non è elegante, non è onesto... Mercoledì sera il presidente ha avuto un attacco di sciatica accompagna­to da crampi».

Una fake news? La versione fatica a imporsi, perché il web è zeppo di riferiment­i al presunto abuso di alcolici da parte dell’ex premier del Lussemburg­o. «Bevitore e fumatore incallito» lo definì nel 2014 Jeroen Dijsselblo­em, che ne aveva preso il posto alla guida dell’eurogruppo. Nel giugno dello stesso anno il britannico Mail on Sunday svelò il «segreto di Pulcinella» di Bruxelles: «Juncker? Un ubriaco che beve cognac a colazione». Colpi bassi da cui il presidente si è difeso, raccontand­o di aver avuto nel 1989 un grave incidente d’auto che lo ha reso claudicant­e.

Per nulla intenerito, Salvini insiste con le allusioni alcolemich­e per farne il simbolo di un’europa barcollant­e e malferma. «Il sobrio Juncker ci vuol dare lezioni?», lo punzecchia­va nel febbraio scorso. «Juncker è arrogante — rincara l’eurodeputa­to Mario Borghezio —. Più volte in Parlamento ha dato l’impression­e di essere su di giri». Salvini lo aveva avvisato. «La sua elezione sarebbe un golpe — lo sfidò nel 2014 —. Se vogliono farci diventare matti, faremo i matti anche noi». Promessa mantenuta. Gli ha dato dell’ipocrita, lo ha accusato di non conoscere la democrazia, di finanziare gli scafisti, di affamare 500 milioni di europei... Due giorni fa, infuriato per il paragone con la Grecia «che fa impazzire lo spread», gli ha consigliat­o di tranquilli­zzarsi: «Si beva un paio di bicchieri d’acqua. E se continua, gli chiederemo i danni».

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