Corriere della Sera

Il Pd smarrito tra le lodi a De Luca il «leghista»

- Di Marco Demarco

L’alternativ­a pd a Salvini è il Salvini del Pd, cioè De Luca. Lo dice Zingaretti, e sembra un paradosso. In realtà è la riprova di quanto il partito si sia spinto troppo oltre nel labirinto del dopo-renzi alla ricerca di una nuova identità. Al punto da confondere i diversi con gli affini. Zingaretti è approdato a Napoli lo stesso giorno di Salvini. E così, quando gli hanno chiesto come spiegava gli applausi al ministro leghista, venuto a promettere che a camorristi e immigrati clandestin­i ci avrebbe pensato lui, il candidato alla segreteria Pd ha fatto questo ragionamen­to: «La gente lo applaude perché non c’è un’alternativ­a. Per cui alle Regionali bisogna ripartire da De Luca». Ma De Luca chi? Quello che fa arrestare l’immigrato che chiede l’elemosina? Che si vanta di essere stato «il maestro» di Salvini? Quello a cui lo stesso Salvini una volta ha anche detto: «È inutile che fai toc toc alla mia porta, non ti faccio entrare»? Proprio così. Lo stesso. Mentre Zingaretti stava per fare il suo discorso, a Napoli il governator­e e il ministro si erano incontrati e si erano stretti calorosame­nte la mano davanti ai fotografi, quasi a suggellare il feeling. Il risultato è che poi, sui giornali, in una pagina è finita la dichiarazi­one di Zingaretti sull’alternativ­a ipotizzata e in quella affianco la foto dell’affinità rivelata. Capita, quando nel labirinto ci si perde.

@mdemarco55

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