Corriere della Sera

Confische e arresti: Parigi dura contro Teheran

- Guido Olimpio

La storia ricorda gli intrighi degli anni ’80, tra bombe, ostaggi, ricatti. La Francia ha deciso di congelare i beni di due alti funzionari dell’intelligen­ce iraniana accusati di aver progettato di colpire un raduno di esuli in Francia: abbiamo le prove della responsabi­lità di Teheran. Mossa «spettacola­re» quanto simbolica che conferma l’attivismo sul fronte esterno del governo Macron, pur convinto di dover salvaguard­are un canale di dialogo con i mullah.

Tutto inizia quando i francesi ricevono una segnalazio­ne da parte del Mossad israeliano su una cellula iraniana che intende attaccare con un ordigno una manifestaz­ione dei Mujaheddin Khalq, fazione ostile alla Repubblica islamica. All’evento, in programma per il 30 giugno, devono partecipar­e ospiti famosi, compreso l’ex sindaco di New York e consiglier­e di Trump, Rudolph Giuliani. Un’operazione condotta insieme a belgi, austriaci e tedeschi porta al fermo di alcuni sospetti e al sequestro di esplosivo, la madre di Satana, miscela che si può produrre con elementi reperibili sul mercato civile.

Tra gli arrestati c’è Assadollah Asadi, un diplomatic­o iraniano, ritenuto il coordinato­re del futuro attacco. In base alle indagini avrebbe agito su ordine del suo diretto superiore Sayed Moghaddam e, di conseguenz­a, su input delle massime cariche dello Stato. Per questo è scattato il provvedime­nto di confisca dei beni nei confronti dei due. La tesi investigat­iva è che Teheran si sia mossa per contrastar­e i suoi avversari all’estero, una ripetizion­e di quanto avvenuto in Olanda nel 2017, quando è stato assassinat­o Ahmed Mola Nissi, uno dei capi dei separatist­i del Khuzestan. Attentato seguito dall’espulsione di un paio di diplomatic­i khomeinist­i. Poi due giorni fa, i controlli su un’associazio­ne sciita, Zahra, sospetta di appoggiare nuclei estremisti in Francia.

Episodi gravi che hanno rinforzato la linea dura degli Stati Uniti verso l’iran, infatti il segretario di Stato Mike Pompeo li ha citati per sollecitar­e un approccio compatto sul tema delle sanzioni così come sul dossier nucleare. I partner europei hanno però reagito con prudenza per non compromett­ere i rapporti economici. E Parigi ha adottato la linea binaria: ferma condanna per i gesti eversivi e misure di ritorsione, ma senza arrivare alla rottura completa.

Sotto pressione, Teheran ha parlato di una provocazio­ne e negato il suo coinvolgim­ento. In questi casi, ha ribadito, è necessario usare «l’arte della diplomazia», l’unica strada per risolvere quelli che definisce «i malintesi». Il caso

● Grazie a una segnalazio­ne del Mossad, l’antiterror­ismo francese ha arrestato Assadollah Asadi, un diplomatic­o iraniano

● Su ordine del suo superiore, Sayed Moghaddam, stava preparando un attentato contro un gruppo di esuli iraniani vicino a Parigi. La Francia ha poi accusato gli ayatollah

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Nel mirinoIl raduno di oppositori al regime degli ayatollah vicino a Parigi, in giugno

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