Torna la cassa per chi ha chiuso
L’allungamento oltre i tre anni
La cassa per cessazione è la cassa integrazione per i dipendenti di aziende di cui è già stata decisa la chiusura. Il Jobs Act nel 2015 l’aveva eliminata. La logica era: se si sa già che un’azienda non ha speranza di riprendere la produzione, allora non ha senso tenere i lavoratori in cassa integrazione, anche perché con questo strumento resterebbero alle dipendenze di un’azienda decotta che in pratica non esiste 1 più. Oggi il governo gialloverde ha ribaltato la prospettiva e ha ripristinato la cassa per cessazione. L’obiettivo è sostanzialmente quello di guadagnare tempo. Per trovare una nuova impresa in grado di subentrare nella produzione e assumere in blocco tutti o quasi tutti i lavoratori in uscita.
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Il Jobs Act nel 2015 ha ridotto la durata della cassa integrazione straordinaria a tre anni. Il risultato è che a partire dal 24 settembre l’ammortizzatore sta arrivando a esaurimento. Solo nel settore metalmeccanico si parla di 100 mila lavoratori coinvolti. Il primo ottobre il ministero del Lavoro ha incontrato i sindacati proprio per parlare di questo. È risultato chiaro dal confronto che il governo è deciso ad «allungare» 2 l’ammortizzatore oltre i tre anni. Non sarà necessario attendere la legge di Bilancio perché la nuova misura potrebbe entrare nel decreto «emergenza» o nel decreto fiscale. Nell’attesa, in alcune aziende come la Cerutti di Alessandria i lavoratori si sono tagliati l’orario di lavoro per far fronte alla fine della cassa.
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