Alberi blu e colline rosse La stagione «en plein air» lasciò il posto a uno sguardo fatto di simboli e psicologia
L’artista
● Paul Gauguin (1848 -1903) è stato uno dei massimi rappresentanti della stagione postimpressionista, con le sue immagini cariche di simboli.
E con i colori fortemente antinaturalistici, come gli alberi blu
«Un consiglio — suggeriva Paul Gauguin nel 1888 ai suoi amici pittori —. Non dipingete troppo dalla natura. L’arte è un’astrazione; prendetela dalla natura sognando al suo cospetto». Il messaggio era chiaro: abbasso la verosimiglianza e la mimesi del reale.
Un cambiamento di prospettiva cui spesso non si dà abbastanza peso. Tutti, infatti, ci siamo abituati a usare con noncuranza la formula cumulativa «Impressionisti e Postimpressionisti» come se la differenza fra gli uni e gli fosse tutto sommato trascurabile visto che per i secondi nessun critico si è disturbato ad inventare una definizione, ma solo ad aggiungere un prefisso. Eppure, dietro quel semplice «post», si cela un’altra sensibilità artistica, addirittura opposta alla prima.
Il termine postimpressionismo fu introdotto nel 1910 dal critico inglese Roger Fry in occasione della mostra «Manet e i post-impressionisti» alle Grafton Galleries di Londra. La pittura naturalista, en plein air, alla ricerca degli effetti di luce mutevoli e dell’impressione sfocata che l’occhio percepisce di un insieme di colori, veniva sostituita da