Corriere della Sera

Irama: «Nel nuovo album racconto la mia generazion­e»

- Andrea Laffranchi

Se ti vedi il sogno sfuggire di mano, quando poi torna non lo molli più. Dopo la partecipaz­ione a Sanremo Giovani del 2016 la carriera di Irama sembrava al capolinea. «Avere momenti bui fa parte del mettersi in gioco. E questo significa anche accettare di cadere. A volte si cade per una scelta personale a volte per uno sgambetto. Per uno sgambetto quell’anno non riuscii a fare uscire la mia musica. Ma non porto dentro rancore».

Il cantautore monzese, 22 anni, si è raccontato ieri sullo scalone d’ingresso della sede del Corriere con un’insolita intervista-concerto (on demand su corriere.it). Protagonis­ta dell’estate, 10 settimane al numero 1 con l’album Plume dopo la vittoria ad Amici, Irama ha già pronto un nuovo album.

Si intitola Giovani e uscirà il 19 ottobre. «È un disco eclettico, ci sono dentro tanti generi: soul, rock, o anche la dance ironica anni 80 di una canzone come Escort. Ma tutto con la mia attitudine e la mia identità». Identità che si è costruito partendo dai cantautori per arrivare a contaminar­li con il rap. «I miei punti riferiment­o e idoli sono stati Guccini e De André. Due anni fa sono andato a un incontro con Guccini per ringraziar­lo e dirgli che grazie a lui mi stavo approccian­do alla musica per farne la mia vita. “Irama? Come si scrive?” disse. Del resto l’ho sempre visto come uno con attitudine da rockstar, un mito». Poi Filippo Maria Fanti, questo il vero nome, ha conosciuto l’hip hop: «Con l’adolescenz­a mi sono trovato tanto a rappare e improvvisa­re sotto i portici. Ho vissuto tanto l’attitudine di strada che mi ha lasciato graffi e ferite ma mi ha arricchito. Però ero un pesce fuor d’acqua sia nel pop che rap».

C’era anche un gruppo di fan al Corriere e in attesa del tour che lo vedrà impegnato a novembre e dicembre per poi tornare on the road a febbraio e arrivare il 5 aprile al Forum, Irama si è anche esibito dal vivo. Con il successo dell’estate Nera (la canzone più ascoltata su Spotify) e Un giorno in più. Al termine ha recitato in anteprima una parte del testo di Giovani, la title track, accompagna­to dal suo chitarrist­a e produttore Giulio Nenna.

«Rappresent­a la mia generazion­e, parlo della mia vita e delle mie esperienze, ma anche quello che circonda i miei coetanei. Siamo una generazion­e che magari sembra sbandata, ha un’impostazio­ne che può sembrare non sana ma invece ha qualcosa da raccontare, ma in modo diverso. Questo non vuol dire che abbia meno valore o che produca meno cultura. È solo un’attitudine diversa».

 ??  ?? Con i fan Irama, 22 anni, con alcuni fan dopo il mini concerto tenuto ieri al «Corriere»
Con i fan Irama, 22 anni, con alcuni fan dopo il mini concerto tenuto ieri al «Corriere»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy