Corriere della Sera

La denuncia di Judith: «Io scartata come cameriera per il colore della pelle»

Venezia, ha 20 anni ed è italiana: per lui avrei infastidit­o i clienti

- Eleonora Biral

L’annuncio letto online, il primo contatto telefonico, l’appuntamen­to. Judith Romanello, ventenne veneziana, si è presentata con entusiasmo al colloquio di lavoro, con la speranza di essere assunta. Ma quel colloquio non è nemmeno iniziato. «Il datore di lavoro mi ha detto: “Scusa, non è cattiveria, ma non voglio persone di colore nel mio ristorante perché potrebbe fare schifo ai miei clienti” e poi se n’è andato», racconta Judith con il suo inconfondi­bile accento veneto. Nata ad Haiti, fin da bambina vive a Spinea, una cittadina dell’hinterland veneziano, con i suoi genitori adottivi.

Qualche giorno fa è andata a Venezia per un colloquio di lavoro, per un posto come cameriera in un ristorante della città della Laguna, ma il titolare non le ha neanche chiesto il curriculum e se n’è andato senza nemmeno stringerle la mano.

Racconta che non è la prima volta che le succede di essere discrimina­ta, ma in questo caso non ha voluto lasciare correre. «Alla millesima volta che mi capita mi girano le scatole», dice in un video che ha registrato a casa sua e che poi ha postato sul suo profilo Facebook.

Un filmato che ha raggiunto in poche ore oltre 120 mila visualizza­zioni e migliaia di condivisio­ni sul social network. Centinaia i commenti e messaggi di solidariet­à raccolti, anche da parte di altre persone di colore che hanno subìto discrimina­zioni simili. Alcuni hanno anche lanciato un appello affinché Judith riesca adesso a trovare un buon lavoro. «Il mio intento non è quello di fare la vittima, tanto meno di fare politica, voglio solo far riflettere», spiega nel filmato prima di raccontare per filo e per segno la vicenda.

«Un episodio spiacevole. Direi che c’è poco da commentare — riflette Ernesto Pancin, segretario dell’associazio­ne esercenti pubblici esercizi di Venezia —. A questa ragazza mi sento di dire di stare tranquilla perché un buon lavoro presso i ristoranti di Venezia lo troverà sicurament­e».

Judith ha chiamato il ristorator­e dopo aver letto un’inserzione su internet. «Ho visto questo annuncio e ho contattato il datore di lavoro per un colloquio — racconta Judith —. Quando sono arrivata mi ha guardata e mi ha subito detto che avrei potuto dare fastidio ai clienti. Perché, ha aggiunto, “tu tocchi i loro piatti e sinceramen­te non va tanto neanche a me”. Non ha detto altro ed è andato via. Io sono rimasta basita, mi ero presentata con il sorriso e la voglia di mostrargli il curriculum».

L’amarezza è stata tanta, anche se Judith ha spiegato nel video che purtroppo è ormai abituata ad essere giudi- cata per il colore della pelle. «Io sono italiana e so che non tutti gli italiani sono così. Conosco i problemi relativi all’immigrazio­ne ma questo non c’entra — dice —. Mi chiedo: nel 2018 c’è ancora questa lotta tra neri e bianchi? È una cosa che fa schifo».

Judith non ha fatto nemmeno in tempo a conoscere il nome del ristorante, né quello del datore di lavoro, perché l’incontro è durato pochi istanti e non nel locale, ma nella zona del ponte delle Guglie.

«Farò di tutto per tentare di rintraccia­re questo cretino patentato», promette il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. «Questa persona si dovrebbe vergognare, stiamo tornando indietro di anni e anni», dice lei. E a chi le suggerisce di denunciare, la risposta è decisa: «Prenderò provvedime­nti».

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Il video ha raggiunto in poche ore 120 mila visualizza­zioni e migliaia di condivisio­ni

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