Corriere della Sera

Ponte, l’antitrust: no ad Autostrade, sì ad altre concession­arie

Il garante: ricostruzi­one anche senza gara. Bucci: altri 140 milioni nel decreto. Indagini sui vecchi controlli Anas

- Alessandro Trocino

No ad Autostrade, sì alle altre concession­arie. L’autorità garante della Concorrenz­a, durante un’audizione in Commission­e Trasporti, interviene con un parere che potrebbe avere un effetto anche sulle modifiche in corso del decreto Autostrade, adottato dal governo dopo il crollo del Morandi. Anche perché, spiega, l’affidament­o dei lavori può legittimam­ente avvenire senza gara, quindi con la «procedura negoziata» già prevista dal decreto. Nell’attuale versione del decreto sono escluse dalla ricostruzi­one tutte le società collegate alle concession­arie. Esclusione che viene rimessa in discussion­e, con una modifica presa seriamente in consideraz­ione dal ministro per le Infrastrut­ture Danilo Toninelli, che ieri ha visto la Commissari­a ai Trasporti Violeta Bulc: «L’UE aiuterà le autorità locali».

Il decreto del ministro, «scritto con il cuore» («speriamo anche con il cervello», ha aggiunto il governator­e Giovanni Toti), conterrà altre variazioni, molte delle quali chieste dal commissari­o per la ricostruzi­one, il sindaco Marco Bucci. Il quale spiega che il cantiere per la demolizion­e non potrà partire oltre il 1° dicembre, se si vuole avere pronto il ponte a fine 2019. I tempi, in realtà, rischiano di allungarsi molto. E per questo Autostrade, sentita ieri in Commission­e con l’ad Giovanni Castellucc­i, prova a rientrare in gioco, proponendo una ricostruzi­one in 9 mesi, che diventano 15-16 con il progetto di Piano. Non promesse, visto che Aspi è pronta a impegnarsi con un contratto, penali incluse. Castellucc­i ha spiegato che qualunque decisione su un eventuale ricorso nei confronti del decreto spetterà al Cda, senza però «aggravare la situazione di Genova».

Ma difficilme­nte il ministro Toninelli cederà sul punto. Mentre è probabile che darà il via libera ad altre richieste di Bucci. Tra queste, chiarire come si rientra in possesso del ponte (esproprio o revoca), visto che il decreto non lo spiega. Secondo Bucci, servono 120-140 milioni in più, ai quali «bisogna aggiungere i 90 milioni per gli sfollati». E a questi ultimi dovrebbe essere proprio il commissari­o a poter assegnare i fondi anticipati, che poi saranno ridati da Autostrade. Per gli sfollati, spiega Bucci, «spero sia previsto un premio almeno di 3 punti sopra lo spread». Ma il sindaco ha ricordato che «terzo valico, nodo ferroviari­o e Gronda sono fondamenta­li per la città». Opere sulle quali i 5 Stelle hanno più di un dubbio. Bucci chiede di intervenir­e sul limite massimo di indennizzo per le imprese che è di 5 milioni: «Ne servono 40-50».

Intanto le indagini si spingono all’indietro fino al 1992-95, quando fu eseguita la manutenzio­ne sulla pila 11: allora la vigilanza spettava ad Anas. Si vuole capire se si fosse già a conoscenza del deterioram­ento della pila 9, quella crollata.

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