Ponte, l’antitrust: no ad Autostrade, sì ad altre concessionarie
Il garante: ricostruzione anche senza gara. Bucci: altri 140 milioni nel decreto. Indagini sui vecchi controlli Anas
No ad Autostrade, sì alle altre concessionarie. L’autorità garante della Concorrenza, durante un’audizione in Commissione Trasporti, interviene con un parere che potrebbe avere un effetto anche sulle modifiche in corso del decreto Autostrade, adottato dal governo dopo il crollo del Morandi. Anche perché, spiega, l’affidamento dei lavori può legittimamente avvenire senza gara, quindi con la «procedura negoziata» già prevista dal decreto. Nell’attuale versione del decreto sono escluse dalla ricostruzione tutte le società collegate alle concessionarie. Esclusione che viene rimessa in discussione, con una modifica presa seriamente in considerazione dal ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli, che ieri ha visto la Commissaria ai Trasporti Violeta Bulc: «L’UE aiuterà le autorità locali».
Il decreto del ministro, «scritto con il cuore» («speriamo anche con il cervello», ha aggiunto il governatore Giovanni Toti), conterrà altre variazioni, molte delle quali chieste dal commissario per la ricostruzione, il sindaco Marco Bucci. Il quale spiega che il cantiere per la demolizione non potrà partire oltre il 1° dicembre, se si vuole avere pronto il ponte a fine 2019. I tempi, in realtà, rischiano di allungarsi molto. E per questo Autostrade, sentita ieri in Commissione con l’ad Giovanni Castellucci, prova a rientrare in gioco, proponendo una ricostruzione in 9 mesi, che diventano 15-16 con il progetto di Piano. Non promesse, visto che Aspi è pronta a impegnarsi con un contratto, penali incluse. Castellucci ha spiegato che qualunque decisione su un eventuale ricorso nei confronti del decreto spetterà al Cda, senza però «aggravare la situazione di Genova».
Ma difficilmente il ministro Toninelli cederà sul punto. Mentre è probabile che darà il via libera ad altre richieste di Bucci. Tra queste, chiarire come si rientra in possesso del ponte (esproprio o revoca), visto che il decreto non lo spiega. Secondo Bucci, servono 120-140 milioni in più, ai quali «bisogna aggiungere i 90 milioni per gli sfollati». E a questi ultimi dovrebbe essere proprio il commissario a poter assegnare i fondi anticipati, che poi saranno ridati da Autostrade. Per gli sfollati, spiega Bucci, «spero sia previsto un premio almeno di 3 punti sopra lo spread». Ma il sindaco ha ricordato che «terzo valico, nodo ferroviario e Gronda sono fondamentali per la città». Opere sulle quali i 5 Stelle hanno più di un dubbio. Bucci chiede di intervenire sul limite massimo di indennizzo per le imprese che è di 5 milioni: «Ne servono 40-50».
Intanto le indagini si spingono all’indietro fino al 1992-95, quando fu eseguita la manutenzione sulla pila 11: allora la vigilanza spettava ad Anas. Si vuole capire se si fosse già a conoscenza del deterioramento della pila 9, quella crollata.