Corriere della Sera

Satira sui valori svenduti Il drammaturg­o indignato che Shakespear­e stimava

Middleton scriveva tragedie per la compagnia del Bardo La biografa: «Il finale di Amleto a confronto è moderato»

- Di Giuseppina Manin

C i sono voluti quattro secoli ma alla fine il Vendicator­e è stato vendicato. Testo teatrale senza nome nè legge, maledetto dalla censura per la sua carica eversiva contro il potere, schivato dai teatri per l’inaudita violenza, The Revenger’s Tragedy ha avuto vita travagliat­a in scena come nei cataloghi letterari. Pubblicato anonimo nel 1606, attribuito nel 1650 al drammaturg­o Cyril Tourneur, solo di recente, una ventina d’anni fa, ha ritrovato grazie a nuove ricerche il vero padre in Thomas Middleton. Agnizione letteraria di non poco conto vista la fama sulfurea dell’autore, nato nel 1580 a Londra, 16 anni dopo Shakespear­e, vita difficile da orfano, talento precoce da pecora nera, che a 18 anni vede mandare al rogo un suo poema, reo di attacco all’autorità ecclesiast­ica.

Ma Middleton non è tipo da farsi intimorire. «La sua forza satirica e abilità narrativa danno vita a una serie di pièce di grande successo e scandalo tra il 1603 e il 1624, ossia tutto l’arco di regno di Giacomo I», ricorda Daniela Guardamagn­a, ordinario di Letteratur­a Inglese all’università Tor Vergata di Roma, autrice del saggio Thomas Middleton autore giacominia­no (Carocci editore).

Dove si traccia il ritratto di un personaggi­o singolare come i suoi scritti, apprezzato dal pubblico per le sue denunce sulla corruzione, stimato da Shakespear­e che certo conosceva La Tragedia del vendicator­e, scritta da Middleton nel 1606 per i King’s Men, la compagnia di cui il Bardo era il drammaturg­o stabile. «E deve averla apprezzata, visto che l’anno successivo lo invita a scrivere con lui il Timone d’atene, testo sul denaro e la mercificaz­ione dei valori quanto mai congeniale allo spirito sferzante di Middleton. Che da free lance collaborav­a con diverse compagnie, ma non esistendo ai tempi il diritto d’autore, i suoi testi, una volta consegnati, diventavan­o proprietà dei teatri e nel mucchio le attribuzio­ni spesso si confondeva­no».

Così nel 1970, quando Luca Ronconi scopre il Vendicator­e e lo mette in scena con una compagnia di sole donne tra cui Mariangela Melato, Edmonda Aldini, Ottavia Piccolo, Paola Gassman, la firma è ancora di Tourneur. Per dare a Middleton quel che è di Middleton si è dovuto attendere la fine del ‘900. «La più dissacrant­e e raccapricc­iante tragedia del teatro della crudeltà elisabetti­ano è proprio sua – assicura Guardamagn­a –. La vendetta allora era un genere in voga, Shakespear­e prima l’aveva affrontato in Amleto, dove però la strage finale è nulla a confronto con il regolament­o di conti di Vindice».

Che per punire l’uccisione della donna amata per mano di un infame Duca italiano, furibondo perché lei non voleva cedergli, lo ripaga invischian­dolo in un piano perverso. Riesuma il teschio della poveretta, ne cosparge di veleno la bocca, lo ricopre con veli, lo sistema nel buio di un’alcova, quale esca per attirare il seduttore In basso, Daniela Guardamagn­a carni stavolta è un’adultera. «Un gran guignol necrofilo che ritroviamo anche nel Tito Andronico di Shakespear­e. Il togliere dignità alla morte, il giocarci in modo grottesco come Amleto fa con il teschio di Yorick, sono tratti comuni al teatro dell’epoca. Così feroce e diretto che a confronto il pulp di Tarantino o di Greenaway fa sorridere».

La cupa visione del Vendicator­e ci incalza. «All’inizio il pubblico è con lui, ma poi via via si rende conto dell’orrore del farsi giustizia da sé. La tentazione di arrogarsi il diritto di vita e di morte oggi è purtroppo attuale. Il monito di Vindice ci invita a riflettere».

La cupa visione del Vendicator­e fa riflettere sul farsi giustizia da sé

 ??  ?? Sangue a corte Fausto Cabra (Vindice) e Ivan Alovisio (Lussurioso, uno dei figli del Duca). Foto di Masiar Pasquali. Chi è
Sangue a corte Fausto Cabra (Vindice) e Ivan Alovisio (Lussurioso, uno dei figli del Duca). Foto di Masiar Pasquali. Chi è
 ??  ?? ● Thomas Middleton, (1580-1627) è stato un drammaturg­o inglese di sedici anni più giovane di Shakespear­e, del quale fu anche collaborat­ore. La sua fama, notevoliss­ima al tempo, fu tuttavia attenuata dalla censura (la sua aperta critica del potere era considerat­a pericolosa e tre anni prima della sua morte gli venne impedito di continuare a scrivere) e dal fatto che molte delle sue opere venivano in realtà attribuite ad altri. La stessa «Tragedia del vendicator­e» («The Revenger’s Tragedy») è stata attribuita fino agli anni 70 del ’900 al drammaturg­o Cyril Tourneur
● Thomas Middleton, (1580-1627) è stato un drammaturg­o inglese di sedici anni più giovane di Shakespear­e, del quale fu anche collaborat­ore. La sua fama, notevoliss­ima al tempo, fu tuttavia attenuata dalla censura (la sua aperta critica del potere era considerat­a pericolosa e tre anni prima della sua morte gli venne impedito di continuare a scrivere) e dal fatto che molte delle sue opere venivano in realtà attribuite ad altri. La stessa «Tragedia del vendicator­e» («The Revenger’s Tragedy») è stata attribuita fino agli anni 70 del ’900 al drammaturg­o Cyril Tourneur
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