Sequestrati due maxi-tir precipitati dal «Morandi»
GENOVA La Procura di Genova ha disposto il sequestro di due tir che stavano transitando sul ponte Morandi e sono precipitati: un Fiat Stralis della Mcm di Novi Ligure e un autoarticolato della ditta Alba. Il primo, guidato da Giancarlo Lorenzetto, uscito miracolosamente illeso dalla caduta, stava portando un carico d’acciaio: 440 quintali, sotto il limite di legge che è 462. Il secondo era invece stipato di derrate alimentari e i due camionisti, Marian Rosca e Anatoli Marai, sono deceduti. Si pensa che a dare il colpo di grazia al ponte, già sul punto di crollare, possa essere stato uno dei due tir. Il che non significa nulla a livello di responsabilità: per i pm vanno ricercate nelle mancate manutenzioni di Autostrade per l’italia e nei mancati controlli del ministero delle Infrastrutture. I due camionisti sono e restano vittime del disastro. La mossa della Procura intende prevenire eventuali contestazioni da parte degli indagati e mira a escludere nel corso dell’incidente probatorio una certa dinamica dei fatti. In particolare, che il carico d’acciaio si sia sganciato dal camion cadendo sull’impalcato del ponte. «Ipotesi molto dubbia, visto che è stato trovato ancora legato», fa notare un investigatore. «Il crollo si origina nella parte di strada posta a Est della pila 9 (quella crollata, ndr) — hanno sottoscritto gli ispettori del ministero fra le ipotesi del crollo (un’altra riguarda la rottura di uno strallo, ndr) —. L’impalcato tampone entra in crisi strutturale e rovina al suolo con il mezzo da 44 tonnellate».