IL SEGRETO DI TOTTI NUOVO SORDI (E SINDACO?)
Caro Aldo, sono rimasto veramente sconcertato nel sentire la violenta reazione di Salvini contro Boeri, reo di aver portato in Parlamento dati obiettivi sui rischi futuri nel sistema pensionistico. Il ministro avrebbe dovuto contrapporre i diversi dati eventualmente in possesso del governo per un confronto. Che senso ha richiamarsi al consenso dei cittadini, come se gli elettori fossero in grado di valutare la sostenibilità o meno di provvedimenti promessi in campagna elettorale? Giancarlo Mutta
Caro Giancarlo, ieri la Parodi, oggi Boeri, vediamo domani a chi tocca dimettersi. Caro Aldo, come mai il libro di Francesco Totti ha tanto successo? Cosa importa di Totti a Firenze e a Napoli, o magari già a Viterbo e Terracina?
Caro Carlo,
I l successo di Un capitano non deve sorprendere. Intanto è un bel libro, molto ben scritto da Paolo Condò. Ci sono retroscena e punzecchiature, drammi e pettegolezzi, si piange e si ride. Inoltre Totti è un personaggio che va oltre il calcio. Provi a confrontarlo con Paolo Maldini. Anche Maldini ha esordito in serie A a sedici anni e ha chiuso a quaranta, sempre nella stessa squadra. Ha vinto molto più di Totti: sette scudetti contro uno, cinque Champions League contro nessuna. Paragonare un difensore a un attaccante è impossibile, ma sul piano tecnico e internazionale Maldini è arrivato a livelli raggiunti forse solo da Meazza, Rivera, Riva. Ha anche una bella storia personale: capitano della Nazionale allenata dal padre. Eppure la sua popolarità è rimasta circoscritta al calcio. Al passo d’addio la curva rossonera l’ha addirittura fischiato, ovviamente a torto.
Er Pupone è diventato un personaggio pubblico, grazie alla moglie e alla sua città. Ilary è la moglie di Totti; ma Totti è il marito di Ilary. Il matrimonio con una star televisiva gli ha dato il collegamento con l’universo femminile: non a caso fa la pubblicità di un detersivo. Il ragazzo è intelligente. Ricordo la ressa attorno a lui negli spogliatoi di Kaiserslautern, dopo il rigore decisivo con l’australia, ottavi di finale del Mondiale vittorioso del 2006: scherzava con tutti e non diceva nulla di serio a nessuno, tantomeno ai cronisti stranieri («io no spik inglisc!»). È riuscito in tutto quello che ha fatto, compreso il libro con le barzellette su di lui. È attivo nel sociale, e questo a Roma chi lo deve sapere lo sa. Appunto: Roma. Totti l’ha interpretata come prima di lui solo Alberto Sordi. L’indolenza, il vittimismo, il provincialismo, l’umorismo, la generosità, quella punta di cattiveria che «quando ce vò, ce vò»: vedi il calcione a Balotelli, con Maicon — che di Balotelli era compagno — che corre a dargli il cinque. Fuori da Roma Totti forse avrebbe vinto di più; ma forse si sarebbe rotto l’incanto. Siccome le città possono salvarsi soltanto da sole, dovrebbero eleggerlo sindaco. Peggio della Raggi non può fare.
Parodi e Boeri un dimissionario al giorno