Con Bacilieri, il romanzo di Milano è un fumetto
La mostra e il talk al «Corriere» aprono i Brera Design Days. Le «nuvolette» come lingua di tutti
La sua dichiarazione d’amore sproporzionata verso Milano e la Torre Velasca, Paolo Bacilieri l’ha enunciata ieri durante «Nuvolette sulla città, Milano e il design raccontati attraverso il fumetto», il talk d’apertura dei Brera Design Days tenutosi in sala Buzzati, al Corriere.
Il disegnatore ha presentato la mostra allestita in questo spazio dedicato a un amante dei fumetti come il giornalista e scrittore di via Solferino autore de Il deserto dei tartari. Le sue tavole grezze, piene anche di cancellature e ripensamenti, sincere insomma, si sono fatte largo in una grata Ironia
Paolo Bacilieri con una delle sue tavole (foto di Luca Bergamin) di ferro, una maglia di linee in acciaio tra le piante verdi. «Io faccio prosa a fumetti, mentre Buzzati ne fece poesia — ha ricordato Bacilieri —, adoro i dettagli dei palazzi di questa città, ne sono attratto irresistibilmente, ogni giorno mi fermo a guardarli, mi ispirano, cambiano sempre nella mia immaginazione». L’architettura del capoluogo lombardo entra nello sguardo innamorato dell’artista veneto che in questa esposizione intitolata «Tramezzino-intermezzo Amoroso a Milano» ha mostrato quanto romantico possa essere anche il cemento.
Quello tra architettura e fumetto, del resto, è un rapporto antico e pieno di declinazioni: Guido Crepax fu uno studente di architettura, anche se magari un po’ pigro, e poi divenne uno straordinario fumettista. A confutare la tendenza erronea di considerare il fumetto un’arte effimera, un design leggero, ci hanno pensato gli ospiti di questo incontro, dall’illustratrice Elena Salmistraro al designer, anch’egli fumettista, Massimo Giacon, Matteo Stefanelli curatore della mostra. Quest’ultimo ha insistito sul fatto che «gli studi di architettura, gli archistar che vogliono comunicare in maniera multimediale utilizzano il fumetto come piccolo medium di grafica, di parole e di immagine».
Giacon, illustratore e design con un passato da musicista di band e da solista, figura dunque trasversale, ha creato oggetti-personaggio per Alessi noti al grande pubblico: «Se parli il linguaggio dei cartoon sei molto facilitato in ogni campo del design, lo spiego sempre ai giovani di questa ultima generazione che magari non l’hanno mai conosciuto: il fumetto è una disciplina zen. Funzionalità e oggetto decorativo non sono contrapposti nel design, bensì rappresentano due spinte che l’uomo produce contestualmente. Qui si inserisce il fumetto, veicolo di informazioni anche complesse».