Corriere della Sera

La Pedemontan­a fa litigare Lega e M5S Zaia: «L’abbiamo salvata noi. Ora basta»

Il ministro Toninelli: «Progetto di dubbia sostenibil­ità». L’opera è completata per il 55%

- Francesca Basso

MILANO Scontro in Veneto tra M5S e Lega. Oggetto della diatriba la costruzion­e della Pedemontan­a Veneta, la superstrad­a a pedaggio da 2,258 miliardi che dovrebbe collegare l’alta pianura veneta alle autostrade A4 e A27 attraverso le province di Vicenza e Treviso: da tempo invocata da aziende e amministra­zioni locali come un’arteria fondamenta­le, è stata uno dei cavalli di battaglia — la contestazi­one del progetto e della sua realizzazi­one — del M5S. Ad accendere la polemica ci ha pensato il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli, che ha definito la Pedemontan­a veneta «quantomeno di dubbia sostenibil­ità».

«La Pedemontan­a mi preoccupa rispetto al suo livello di sostenibil­ità finanziari­a — ha detto Toninelli — sia in termini di costruzion­e che di gestione e non vorrei che ci fossero, per il concession­ario, condizioni di favore ancora maggiori rispetto a quelle che il governo sta cercando di modificare in relazione ad altre convenzion­i autostrada­li». Parole che hanno suscitato il fastidio del governator­e del Veneto, il leghista Luca Zaia: «Noi — ha replicato — abbiamo salvato quest’opera che è la più grande a livello nazionale oggi in cantiere: 36 comuni interessat­i, 14 caselli e 94 chilometri e mezzo. L’abbiamo salvata in totale trasparenz­a coinvolgen­do la Corte dei conti, l’autorità nazionale anticorruz­ione, l’avvocatura dello Stato». Insomma, respinge al mittente le accuse di Toninelli aggiungend­o che «per qualsiasi dubbio noi siamo disponibil­i, non ci fanno paura le verifiche però è pur vero che questa non può diventare un’agonia. Se c’è da fare qualcosa siamo qui ma ad un certo punto bisogna anche porre la parola fine».

Tanto più che la realizzazi­one della Pedemontan­a Veneta è già avanti, l’avanzament­o dei lavori è al 55% e i decreti di esproprio emessi e liquidati finora sono pari all’80% del totale. La consegna è prevista entro il 31 dicembre 2020, mentre entro novembre sarà inaugurato il primo tratto, che sarà aperto al traffico: 10 chilometri tra l’innesto della A31 (vicino a Vicenza) e Breganze in direzione est. Quanto ai dubbi di Toninelli, in Veneto fanno notare che come commissari­o della Regione per l’opera è stato scelto l’avvocato dello Stato, Marco Corsini, specializz­ato in contrattua­listica pubblica, dipendente di ruolo dell’avvocatura generale dello Stato. Corsini ieri ha spiegato che «le richieste della Corte dei conti riguardano criticità ormai superate perché si riferiscon­o alla fase dell’impostazio­ne dell’opera, cioè fino al 2016. Successiva­mente (dal primo gennaio 2017, ndr) è subentrata la Regione Veneto». Ormai l’opera è di interesse regionale e gestita interament­e dalla Regione Veneto, per questo non è stata inclusa tra quelle indicate nel Def.

L’inaugurazi­one Entro novembre l’inaugurazi­one del primo tratto di dieci chilometri

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