La Pedemontana fa litigare Lega e M5S Zaia: «L’abbiamo salvata noi. Ora basta»
Il ministro Toninelli: «Progetto di dubbia sostenibilità». L’opera è completata per il 55%
MILANO Scontro in Veneto tra M5S e Lega. Oggetto della diatriba la costruzione della Pedemontana Veneta, la superstrada a pedaggio da 2,258 miliardi che dovrebbe collegare l’alta pianura veneta alle autostrade A4 e A27 attraverso le province di Vicenza e Treviso: da tempo invocata da aziende e amministrazioni locali come un’arteria fondamentale, è stata uno dei cavalli di battaglia — la contestazione del progetto e della sua realizzazione — del M5S. Ad accendere la polemica ci ha pensato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che ha definito la Pedemontana veneta «quantomeno di dubbia sostenibilità».
«La Pedemontana mi preoccupa rispetto al suo livello di sostenibilità finanziaria — ha detto Toninelli — sia in termini di costruzione che di gestione e non vorrei che ci fossero, per il concessionario, condizioni di favore ancora maggiori rispetto a quelle che il governo sta cercando di modificare in relazione ad altre convenzioni autostradali». Parole che hanno suscitato il fastidio del governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia: «Noi — ha replicato — abbiamo salvato quest’opera che è la più grande a livello nazionale oggi in cantiere: 36 comuni interessati, 14 caselli e 94 chilometri e mezzo. L’abbiamo salvata in totale trasparenza coinvolgendo la Corte dei conti, l’autorità nazionale anticorruzione, l’avvocatura dello Stato». Insomma, respinge al mittente le accuse di Toninelli aggiungendo che «per qualsiasi dubbio noi siamo disponibili, non ci fanno paura le verifiche però è pur vero che questa non può diventare un’agonia. Se c’è da fare qualcosa siamo qui ma ad un certo punto bisogna anche porre la parola fine».
Tanto più che la realizzazione della Pedemontana Veneta è già avanti, l’avanzamento dei lavori è al 55% e i decreti di esproprio emessi e liquidati finora sono pari all’80% del totale. La consegna è prevista entro il 31 dicembre 2020, mentre entro novembre sarà inaugurato il primo tratto, che sarà aperto al traffico: 10 chilometri tra l’innesto della A31 (vicino a Vicenza) e Breganze in direzione est. Quanto ai dubbi di Toninelli, in Veneto fanno notare che come commissario della Regione per l’opera è stato scelto l’avvocato dello Stato, Marco Corsini, specializzato in contrattualistica pubblica, dipendente di ruolo dell’avvocatura generale dello Stato. Corsini ieri ha spiegato che «le richieste della Corte dei conti riguardano criticità ormai superate perché si riferiscono alla fase dell’impostazione dell’opera, cioè fino al 2016. Successivamente (dal primo gennaio 2017, ndr) è subentrata la Regione Veneto». Ormai l’opera è di interesse regionale e gestita interamente dalla Regione Veneto, per questo non è stata inclusa tra quelle indicate nel Def.
L’inaugurazione Entro novembre l’inaugurazione del primo tratto di dieci chilometri