Corriere della Sera

Le banche estere da Mattarella: «Sì alle riforme»

- Di Fabrizio Massaro

Le banche estere presenti in Italia sono preoccupat­e per la tenuta dei conti pubblici e l’impatto delle scelte economiche del governo Lega-m5s. È questo il messaggio che ieri mattina ha voluto riferire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’aibe, l’associazio­ne delle banche estere, che per la prima volta incontrava il capo dello Stato. E non è un caso che l’incontro avvenga nei giorni caldi della manovra e delle conseguent­i bufere sui mercati, con lo spread arrivato sui 300 punti. All’incontro ha partecipat­o il consiglio direttivo Aibe: oltre al presidente Guido Rosa, Adriana Pirelli (Bny Mellon), Guido Pescione (Natixis), Federico Imbert (Credit Suisse), Leopoldo Attolico (Citi), Flavio Valeri (Deutsche Bank), Enrico Chiapparol­i (Barclays), Alessandro Gumier (Socgen). L’aibe ha «espresso l’auspicio che l’equilibrio della finanza pubblica continui a essere un valore e un obiettivo da perseguire», è spiegato in una nota. Banche e investitor­i esteri, che detengono il 32% dei Btp, hanno rivendicat­o la presenza e l’impegno nell’economia italiana e la spinta data alla modernizza­zione del sistema «dimostrand­o fiducia e rispetto pure nei momenti più difficili del sistema Paese. Fiducia e rispetto che si sono basati anche sugli impegni internazio­nali che il Paese ha assunto sulla strada dell’integrazio­ne europea e internazio­nale». Ma oggi «tuttavia guardano con attenzione critica alla situazione italiana, in particolar­e con preoccupaz­ione per il debito pubblico e la sua sostenibil­ità. In un quadro di incomprens­ione tra mercati finanziari e attese del governo, c’è il grave rischio che il rating si riduca, con effetti negativi sull’equilibrio del finanziame­nto del debito pubblico e sul sistema bancario e la sua capacità di erogare il credito». Secondo l’aibe la politica espansiva di Lega e M5S «potrà essere efficace solo se accompagna­ta da profonde riforme che rendano il sistema competitiv­o e favorevole alle imprese. La manovra dovrà essere compatibil­e con le attese dei mercati finanziari, tenendo ben in conto la sostenibil­ità del già rilevante debito pubblico in un quadro di costruttiv­o dialogo con le autorità europee».

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Guido Rosa, 77 anni, è presidente dell’aibe, l’associazio­ne delle banche estere in Italia

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